Oggiono: folla al funerale
dell'imprenditore travolto

«Apparentemente, - ha rimarcato don Maurizio - morire a 47 anni è una sconfitta: invece quella di Giorgio è una vittoria. Non sta a noi giudicare se 47 anni siano pochi: lo sono sicuramente per la moglie e per i figli che avrebbero avuto diritto al loro papà accanto per lungo tempo; i valori di Giorgio trionfano»

OGGIONO Una folla ha salutato ieri Giorgio Frigerio, l'imprenditore di 47 anni rimasto vittima lo scorso venerdì di un incidente sulla Lecco-Erba, che stava percorrendo in bicicletta.

«Giorgio era uno sportivo - ha detto il parroco don Maurizio Mottadelli dal pulpito della chiesa di Sant'Eufemia - Amava varie discipline tra cui il ciclismo ed è morto nel modo che sappiamo, praticandolo: qui, oggi, ci sono tanti come lui e sanno che nello sport, come nella vita, ci può essere la sconfitta ma talvolta è meglio di una vittoria quando si è onesti, si agisce per passione e non per soldi, si rispettano le regole e gli avversari».

«Apparentemente, dunque - ha rimarcato con la forza della voce don Maurizio - morire a 47 anni è una sconfitta: invece quella di Giorgio è una vittoria. Non sta a noi giudicare peraltro se 47 anni siano pochi: lo sono sicuramente per la moglie e per i figli che avrebbero avuto diritto al loro papà accanto per lungo tempo; i valori di Giorgio trionfano».

Famigliari, amici, conoscenti (contitolare della "Ceramiche Frigerio" di Annone, la vittima era stimatissima) hanno gremito la chiesa e persino il sagrato.

Tutti i dettagli nel servizio su "La Provincia di Lecco" in edicola giovedì 26 luglio.

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