Montevecchia, torna il pericolo
del petrolio nel parco

Il decreto liberalizzazioni che oggi approva il governo Monti semplifica le autorizzazioni per le ricerche e le estrazioni degli idrocarburi, torna lo spettro del pozzo di petrolio nel parco che due anni fa mobilitò 30 mila persone

MONTEVECCHIA E' stato Giovanni Zardoni, consigliere comunale di Cernusco, ad accorgersi del cavallo di troia contenuto nel decreto liberalizzazioni al varo oggi del Consiglio dei Ministri. Viene semplificato drasticamente il procedimento di autorizzazione per la ricerca di idrocarburi, sia offshore che su terraferma. E ricompare lo spettro del pozzo di petrolio nel parco del Curone, sventato dalla mobilitazione del comitato No al pozzo che aveva raccolto 30 mila firme e bloccato la richiesta due anni fa. Sarà il testo definitivo del decreto a rendere possibile o meno questa ricerca, ma la bozza circolata negli ultimi giorni promette male: al ricercatore viene conferita un'unica autorizzazione, la valutazione di impatto ambientale si fa sui progetti definitivi e non sui programmi di lavoro, viene semplificata l'accettazione pubblica.

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