Merate, Imu alle stelle
«Chiederò una petizione»

Un duro colpo quello dell'aumento delle aliquote minime per l'Imu. A farne le spese sono soprattutto commercianti e industriali, in difesa dei quali si è schierato Giorgio Rughetto, presidente di Confesercenti. D'altra parte, secondo il sindaco di Merate, sottolinea la necessità della manovra 

MERATE - «Una bella sberla»: così Mario Mandelli, rappresentante di Confcommercio, ha definito la manovra che il sindaco di Merate, Andrea Robbiani, si appresta a varare. Ad essere penalizzati maggiormente, i commercianti e gli industriali, a causa del rincaro, pari al 25%, sulle aliquote minime per l'Imu, che vedrà il passaggio dallo 0.4 allo 0.5% dell'aliquota sulla prima casa e dallo 0.76 allo 0.95% sugli altri immobili (negozi, industrie e seconde case).

Queste le decisioni prese durante l'ultima commissione bilancio, presieduta dall'assessore Andrea Massironi. E già si parla di petizione: «Massironi non fa l'interesse dei cittadini, e nemmeno il sindaco che lo appoggia. Promuoverò una petizione tra i commercianti», ha dichiarato Giorgio Rughetto, presidente di Confesercenti.

Del resto si tratta di una manovra obbligata, come sottolinea il sindaco Robbiani, che aggiunge: «Se non avessimo aumentato le aliquote sulla prima casa, tutto il peso sarebbe stato sulle attività commerciali e industriali. Abbiamo preferito agire cos', sicuri che comunque l'effetto sulla prima casa, grazie alle detrazioni, sarà contenuto». Con i circa 2 milioni di euro che il comune incasserà si finanzierà il completamento del secondo lotto del municipio e il primo del centro diurno disabili.

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