Marco Rusconi al pm
«Mai preso un soldo»

Nell’interrogatorio di “Metastasi” nega tutto. «Pressioni da Palermo, ma pareva uno sbruffone»

«Ho cercato di operare nell’interesse dell’amministrazione comunale, possono esserci state delle sbavature ma se ciò è accaduto è stato per mia inesperienza e in buona fede».

È una difesa a tutto tondo, quella dell’ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi davanti ai pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia. Una difesa netta dalle accuse che gli vengono mosse, di aver favorito la società “Lido di Parè” nell’assegnazione del bando di gara per la gestione del “pratone” a lago, con l’aggravante di aver in questo modo favorito anche il presunto “locale” di ’ndrangheta di Lecco. Una difesa netta anche dall’altra pesante accusa che gli hanno mosso i magistrati di Milano e per la quale finirà a processo il 6 novembre: quella di aver ricevuto una “mazzetta”.

Nelle circa 130 pagine di trascrizione delle quasi quattro ore di interrogatorio, avvenuto nel pomeriggio del 15 maggio scorso al Palazzo di giustizia di Milano, Rusconi ripercorre la vicenda della gara d’appalto di cui i magistrati gli chiedono conto.

E definisce Ernesto Palermo «uno sbruffone».

I servizi su “La Provincia di Lecco” di giovedì 25 settembre 2014

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