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Mercoledì 10 Agosto 2011
LECCO 2.500 lecchesi aspettano di sapere e potranno andare in pensione
Duemila e cinquecento lecchesi, che in realtà potrebbero essere anche di più, visto che ogni giorno appaiono nuove previsioni sui ritocchi dell'età pensionabile, e sono sempre più lontani i tempi in cui le donne in media andavano in pensione a 55 anni e gli uomini a 58 anni e mezzo. Un'altra epoca a ben pensarci visto che ormai sono necessari 40 anni di lavoro, e considerando che l'ingresso nel mondo professionale è sempre più in là con gli anni.
E' un susseguirsi di ipotesi, tra le ultime quella sulla quota - somma dell'età anagrafica e dell'età contributiva - per andare in pensione occorrerà quota 100. E dato che come dicevamo prima l'ingresso nel mondo del lavoro è ritardato, i giovani rischiano di non andare mai più in pensione. Un'altra ipotesi sarebbe quella di anticipare al 2012 l'aggancio delle pensioni all'aspettativa di vita e il calcolo dell'importo non sarà più fondato sul sistema misto - contributivo più retributivo -, ma solo sui contributi versati. E gli importi della pensione di anzianità saranno decurtati in proporzione agli anni che mancano alla soglia per la pensione di vecchiaia.
<<La gente è preoccupata, ogni giorno abbiamo richieste di lavoratori che vogliono sapere quando potranno andare in pensione, quando finalmente potranno ritirarsi dal lavoro, ma purtroppo non possiamo dare risposte precise - dice Marco Colombo segretario della Cisl pensionati -. In questo momento un susseguirsi di ipotesi e idee. Speriamo di avere dei paletti fermi entro settembre, così che ciascuno farà le sue scelte. C'è chi ha raggiunto l'età della pensione e magari svolge un lavoro interessante e appagante, e vorrebbe continuare ancora per qualche anno, però rischia di perdere i diritti acquisiti>>.
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