Lecco, lo scheletro alla Giglio?
E' ancora un mistero

A cinque mesi dal ritrovamento di ossa umane nell'ex pizzeria della mafia sottoposta  a lavori per centro diurno anziani, ci sono ancora i sigilli ma nessuna novità in merito all'appartenenza e anche gli affreschi ritrovati aspettano

LECCO Le notizie che trapelano nei corridoi del Comune sono vaghe: lo scheletro sotterrato nell'ex Giglio? Vecchissimo, più di quel che si pensava all'inizio di gennaio quando è stato rinvenuto, addirittura anteriore al periodo della pesta del '300, ipotesi che sembrava la più probabile.

Ossa anteriori all'anno mille dunque, sembrerebbe, ma il cantiere resta sotto sequestro e di più non è dato di sapere.

Sono passati cinque mesi da quando la notizia del ritrovamento  a terra di uno scheletro composto nella ex pizzeria Giglio, nell'ambito dei lavori per la realizzazione del centro ricreativo per anziani, ha fatto trasecolare gli operai nel cantiere. E non solo loro.

Quella come è noto è la pizzeria della mafia, sequestrata nell'ambito dell'operazione Wall Street condotta dal pm Armando Spataro nel 1993 al clan Coco Trovato, e il timore che si trattasse di qualcosa di diverso di un vecchio scheletro dei frati cappuccini è serpeggiata tra gli inquirenti. E se invece fosse stato uno scheletro di età recente? 

Per questo sono stati messi subito i sigilli all'immobile e le indagini sono state affidate a Cristina Cattane direttore del Labanof, il laboratorio di antropologia e odontologia forense dell'Istituto di medicina legale dell'Università degli Studi di Milano.
Ma da allora però nessuna notizia.

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