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Mercoledì 25 Luglio 2012
Lecco: produzione
ancora in calo
Segno negativo per la produzione industriale lecchese che, nel secondo trimestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo del 2011, perde il 3,8%.
Un dato che, nella classifica regionale diffusa ieri da Unioncamere nella presentazione milanese dei dati economici trimestrali, è sotto la media lombarda (-5,4%) e rispetto ad altre province si posiziona meglio di Como (che perde più di tutti, col -7,4%), Milano (-5,3%), Lodi (-5,2%), Bergamo (-7%), Brescia (-6,1%) e Pavia (-6,3%). A livello regionale ad aver perso parecchio su base annua è l'artigianato (-8,9%).
Su base trimestrale, invece, le perdite nel secondo trimestre 2012 rispetto al primo sono state dell'1,7% per l'industria e del 3,7% per l'artigianato.
Cresce la quota di imprenditori che segnalano esuberi nelle scorte (+5,9%) mentre gli ordini interni danno segnali contrastanti con alta contrazione annua (-8,3%) però un po' meglio rispetto al trimestre precedente (+1,8%).
Lieve la flessione sull'estero (-0,2%), dove si legge una sostanziale tenuta che sfiora i massimi registrati a fine 2010. È un quadro in cui le aspettative degli imprenditori restano positive solo sugli ordini esteri, con attese invece negative su produzione, occupazione e ordini interni.
Nei commenti della presentazione in Unioncamere il presidente regionale di Confindustria Alberto Barcella ha detto che i dati del secondo trimestre «mostrano tutta la crudezza che contraddistingue la quotidianità delle imprese: la situazione è assolutamente critica e mai come ora si deve fare la propria parte per riagganciare prospettive di crescita, pur sapendo che molto dipenderà dalla capacità dell'Unione Europea di mettere in campo scelte rapide e certe, in grado di assicurare immediata operatività di intervento».
Per gli artigiani Fausto Cacciatori presidente di Cna Lombardia ha parlato di una situazione «molto preoccupante, dove nessun settore si salva. Non teniamo più il passo».
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