Lecco: la morte di Pio Galli
Mercoledì 14 la camera ardente

Dalle 10 di mercoledì 14, nella sede della Cgil in via Besonda, sarà aperta la camera ardente per Pio Galli, che resterà aperta fino alle 18. Giovedì 15, la camera ardente verrà riaperta alle 9 fino, fino a pochi minuti prima della commemorazione funebre che si terrà nel piazzale antistante la sede sindacale.

LECCO - Dalle 10 di mercoledì 14, nella sede della Cgil in via Besonda, sarà aperta la camera ardente per Pio Galli, che resterà aperta fino alle 18. Giovedì 15, la camera ardente verrà riaperta alle 9 fino, fino a pochi minuti prima della commemorazione funebre che si terrà nel piazzale antistante la sede sindacale.
La cerimonia sarà aperta dal ricordo di Wolfango Pirelli (segretario generale della Camera del lavoro di Lecco), poi è in programma l'orazione funebre di Tino Magni (ex segretario regionale della Fiom). La parola poi passerà a Virginio Brivio, sindaco di Lecco. Nel 1999, la nostra città conferì a Pio Galli l'onorificenza di San Nicolò per il ruolo avuto nella lotta di liberazione dal nazi-fascismo e per il suo impegno sindacale. In una nota Brivio, nota: «Ricorderemo sempre Pio Galli per la sua vita intensa, di grande impegno sociale e politico, condotta sempre con onestà, coerenza e mantenendo, anche negli anni di impegno nazionale come segretario della Fiom, un forte e costante legame con Lecco». La cerimonia sarà chiusa dagli interventi di Maurizio Landini (segretario nazionale della Fiom) e di Susanna Camusso (segretario nazionale della Cgil).
Intenso il ricordo di Alberto Anghileri (ex segretario generale della Cgil di Lecco): «Spesso Pio veniva a trovarmi in ufficio, era deluso ed amareggiato per come era ridotta la sinistra nel nostro paese, ma nello stesso tempo mi esortava a non rassegnarmi, a guardare avanti, ad avere fiducia nei lavoratori e nei "suoi" metalmeccanici. Mi ha insegnato che per fare bene il nostro mestiere, non è sufficiente avere ragione, se non si ha la forza per farla valere. Mi ha insegnato che l'unità dei lavoratori è indispensabile, ma soprattutto mi ha insegnato a difendere sempre i principi di libertà, uguaglianza e giustizia. A uomini come lui dobbiamo molto, tocca a noi difendere questi principi per le prossime generazioni».
Wolfango Pirelli ricorda: «Di lui colpiva la capacità di analisi della realtà. Fino all'ultimo ci ha consigliato, e spronato a difendere i valori in cui crediamo sia nell'attività sindacale sia nell'impegno politico».

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