Lecco, «Il gioco d'azzardo
è una piaga dilagante»

Duro monito del vicario episcopale monsignor Bruno Molinari che mette ben guardia dalla diffusione delle videolottery. «In diocesi il polso della situazione  lo abbiamo vedendo le tante famiglie che si rivolgono, ad esempio, alla Fondazione San Bernardino, che aiuta le persone cadute nel giro usurai»

LECCO - Il gioco d'azzardo? «Insipiente allargare ulteriormente gli spazi da gioco. È comprensibile che chi ha un'attività commerciale nel campo del gioco d'azzardo, voglia ampliare la propria attività. Peccato che, però, le conseguenze le dovranno pagare proprio i cittadini che di soldi non ne hanno, e che cercheranno fortuna nel gioco, mettendo a repentaglio la propria stabilità, sia materiale che spirituale».
È duro il monito che viene da vicario episcopale, monsignor Bruno Molinari all'indomani della delibera approvata dal Consiglio provinciale in merito all'ampliamento dell'attività di gioco d'azzardo da parte del Casinò di Campione. «Si tratta di una vera e propria piaga - commenta Molinari - In diocesi il polso della situazione ce lo abbiamo vedendo le tante famiglie che si rivolgono, ad esempio, alla Fondazione San Bernardino, che aiuta le persone cadute nel giro usuraio. E ancora, lo vediamo dalle famiglie ridotte sul lastrico proprio a causa del gioco d'azzardo, e che vengono a chiedere aiuto ai vari fondi benefici e caritativi delle parrocchie diocesane».

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