Lecco: gli ex alunni a difesa
del Classico Manzoni

Dopo la classifica della Fondazione Agnelli che posiziona i licei Manzoni e Grassi in fondo in quanto  a preparazione per l'università, l'esperienza di chi li frequentati anni fa e ha raggiunto una posizione di prestigio

LECCO - Il presidente della Regione Roberto Formigoni lo ripete spesso, ogni  volta che un giornalista gli chiede che studi ha fatto. «Ho fatto il liceo Manzoni a Lecco, e solo chi era nella sezione A  può capire cosa significhi».
Liceo Manzoni, palestra di vita, fucina di intellettuali, amministratori, medici, scrittori,  un ex ministro e persino di un cardinale (Angelo Scola). Eppure oggi   quanto pare ha perso il suo smalto, o forse solo il suo leggendario rigore. Così come il liceo Scientifico d'altronde. La classifica della Fondazione Agnelli ha fotografato le performance degli studenti al primo anno di università e in base alle scuole superiori di appartenenza ha stilato la classifica delle migliori. L'istituto tecnico Badoni è decisamente l'eccellenza, al terzo posto in Lombardia su 453 mentre il Manzoni che ha sfornato cotanto di cittadini illustri è addirittura al 250° posto. Tra i suoi banchi sono passati anche l'ex ministro Roberto Castelli, compagno di Formigoni e di Gianluigi Daccò, e poi l'onorevole Antonio Rusconi e anche lo scrittore Andrea Vitali. I quali riconoscono tutti la grande formazione che il liceo ha dato loro ma ammettono anche che negli anni il suo valore è andato scemando.

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