Cronaca / Lecco città
Domenica 29 Settembre 2013
Lecco, Avis in rivolta
15.000 donatori beffati
La legge Fornero sulle pensioni non riconosce i giorni di donazione
Uno smacco per quindicimila donatori Avis che rischiano di dover recuperare le assenze dal lavoro per le donazioni. Assenze per donare il sangue.
Tutta colpa della riforma Fornero che sta creando una sommossa a livello nazionale. I donatori non ci stanno e sono decisi a far sentire la loro voce. Si rischia lo sciopero dalle donazioni, che in soldoni sarebbero un enorme costo per lo Stato costretto ad acquistare sangue dal’estero.
Quindicimila i donatori distribuiti sul territorio provinciale di cui cinquemila nel capoluogo. In media ciascuno si trova una settimana di lavoro da recuperare, considerato che la norma sarebbe retroattiva agli inizi del 2012.
Giorni da recuperare?
I donatori Avis rischiano di essere costretti ad allungare, la propria permanenza sul posto di lavoro per un numero di giorni pari alle donazioni di sangue ed emocomponenti effettuate, o ad una decurtazione del 2% dell’assegno previdenziale nel caso in cui non volessero, o non potessero, recuperare le giornate perse.
«Assurdo. Questa proprio non ci voleva - dice Bruno Manzini, presidente dell’Avis comunale - una sorpresa che prima di tutto ci lascia amareggiati, e che ci stupisce in modo negativo. Donare il sangue è un gesto importante, significa aiutare gli altri e adesso lo Stato ringrazierebbe i volontari chiedendo di recuperare le giornate di lavoro».
Mobilitazione nazionale
Manzini è esterrefatto. «Abbiamo interessato l’Avis nazionale e qualcosa dovrebbe muoversi. Con la riforma Fornero le donazioni di sangue, così come i permessi retribuiti per motivi familiari e lutto, il diritto allo studio, lo sciopero e i congedi parentali sembrerebbero non utili al fine di determinare l’anzianità. Sarebbero giorni di lavoro da recuperare - spiega Manzini - . E’ un mancato riconoscimento del valore morale della donazione e può scoraggiare i volontari».
Ma non solo. «Senza i donatori gli ospedali dovrebbero acquistare il sangue dall’estero, spendendo somme elevate - fa notare Bruno Gandolfi, tesoriere dell’Avis cittadino e consigliere del provinciale -. Stiamo portando avanti un grande lavoro per incentivare la donazione. Donazioni che quasi stanno portando un livello di autosufficienza per quanto riguarda la necessità di sangue e adesso arriva la sorpresa della riforma Fornero. Ci auguriamo che si muova qualcosa a livello nazionale, altrimenti si rischia di perdere i donatori e di perdere un grande lavoro fatto».
Per assurdo il donatore che dal 2012 ad oggi è andato in pensione, dovrebbe tornare sul posto di lavoro per recuperare le giornate di permesso per le donazioni.
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