Lecco, aperto il campo
contro tutte le mafie

Inaugurato il campo di volontariato per la Legalità voluto da Legambiente e Libera. Da oggi su "La Provincia di Lecco" il diario dei partecipanti.

LECCO Il campo di volontariato “un Campo per la Legalità - una terra che ha gli anticorpi”, inaugurato ieri a Lecco, è organizzato dalle associazioni Legambiente e Libera.

Il campo è improntato sulle tematiche della legalità e del rispetto dell'ambiente. Per diffondere questo sano messaggio alle persone del luogo è stata piantata una tenda, dove campeggia la scritta “Tenda della Memoria”, nel piazzale della stazione centrale per ricordare le vittime innocenti delle mafie. Inoltre è stata allestita una mostra fotografica in occasione dei venti anni dalla morte di Falcone e di Borsellino all'interno della sede del Comune

Il campo è iniziato con la condivisione delle idee e delle motivazioni dei campisti. Ciò che colpisce è la calma e l'armonia con cui sono state effettuate queste attività dai campisti, a dimostrazione della condivisione intima dei valori. Si è manifestato in ogni piccolo gesto uno spirito di collaborazione e di solidarietà verso l'altro, che invece manca spesso nella nostra quotidianità.

Per molti dei partecipanti è la prima esperienza di campo di volontariato sui beni confiscati alle mafie. Veniamo da diverse parti d'Italia, ma la maggior parte vive al Nord, il luogo a cui solitamente meno si pensa quando si parla di mafia, crimini, omicidi e corruzione. Alcuni sono spinti dalla curiosità, altri ne vogliono sapere di più, come me Saverio nato e cresciuto a Bari e trasferito a Torino. Quando penso a quello che ci proponiamo di fare mi chiedo quante delle persone che ci leggeranno e ascolteranno sanno quello che silenziosamente sta accadendo intorno a loro e quante di queste avranno voglia di ascoltarci.

Spesso succede che se qualcosa non turbi la nostra tranquillità quotidiana è più facile pensare che non esista e che non ci riguardi. Ma questo qualcosa non è una semplice puntura d'insetto, dei cui segni spesso non ci accorgiamo nemmeno, ma è un cancro i cui sintomi appaiono quando ha già cominciato a prendere il controllo dell'organismo.

È questo che dobbiamo cercare di far capire alla gente se vogliamo che ci ascolti e diventi essa stessa la cura della malattia. Cercheremo di informare e riportare a nuova vita i beni che legalmente sono stati restituiti alla collettività. Questo è il primo giorno, sono curioso di vedere come le persone risponderanno ai nostri sforzi.

Saverio Carulli e Andrea Vescarelli

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