Lavorando presso la sede del Politecnico di Milano che è ospitata nello stesso edificio, abbiamo notato che una signora ha avuto problemi a uscire con la propria auto da un parcheggio situato proprio sotto il nostro stabile dal lato della strada. Alcuni di noi (compreso anche un collega di un altro ufficio comunale, credo sia l'ufficio scolastico) sono scesi per capire come aiutare la signora, in evidente stato confusionale. La situazione si è risolta nel giro di qualche minuto.
Nel frattempo, avendo visto un'auto della Polizia Locale parcheggiata sul piazzale antistante la sede di corso Promessi Sposi, ho bussato all'ufficio Sviluppo Economico richiedendo l'aiuto dell'agente (che io non ho mai visto, può anche essere che non fosse lì dentro). Mi è stato risposto che l'agente (dunque pare ci fosse) era un agente amministrativo e che non poteva intervenire. Ho fatto notare che l'agente aveva un'auto operativa, con tanto di sirene…quindi probabilmente non era solo un amministrativo. Il collega dell'ufficio Sviluppo Economico e Produttivo mi ha detto di non fare dell'ironia… e che avrei potuto chiamare io la Polizia Locale. Non era una minaccia ma… non suonava prorpio bene. Mi aspetto delle scuse da parte dell'amministrazione e dell'ufficio suddetto, perché questo è un evidente caso di mancanza di responsabilità e di mancanza di capacità di relazionarsi col pubblico.
ing. Marco Scaioni
Lecco
Quello che racconta, caro lettore, è il classico caso che finisce per trasformare tutti i dipendenti pubblici in privilegiati, per non dire di peggio. Eppure tutti noi sappiamo che non si può fare di tutta l'erba un fascio e che, per contro, ci sarebbero stati centinaia di dipendenti disposti a farsi in quattro per aiutare una persona in difficoltà. Magari compreso quel vigile che, ci scommetto, neppure è stato informato della sua richiesta di intervento.
Ernesto Galigani
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