L'addio al cardinale Martini
Tanti i lecchesi ai funerali

Alla funzione celebrata in Duomo dall'arcivescovo Angelo Scola c'erano, tra gli altri, a rappresentare Lecco, oltre al vicario episcopale Maurizio Rolla e al prevosto Franco Cecchin, anche il sindaco Virginio Brivio

LECCO - Lecco si è stretta ieri intorno all'arcivescovo Carlo Maria Martini. Lo ha fatto con la semplice devozione di tanti fedeli e anche con le parole del suo clero.
A partire da monsignor Franco Cecchin, prevosto di Lecco e già direttore di Radio A diventata poi Circuito Marconi. Ovvero la radio dei Paolini e della Diocesi di Milano: «Fui direttore della radio dal 1984 al 1992 e fu lui a nominarmi. Il ricordo che ho di Martini, da direttore della Radio, è di un uomo della comunicazione che aveva la percezione dell'importanza di sapere farsi capire dalla gente».
Cecchin ha un solo cruccio: «Sto pregando molto affinché il Cardinale Martini non sia strattonato né da una parte né dall'altra; né dai progressisti né dai conservatori. Per me la sua lezione di vita interpella credenti e non credenti nello stesso modo».
Anche il già vicario episcopale della Zona III (Lecco), monsignor Bruno Molinari, ora incaricato dell'unificazione di tutte le parrocchie di Seregno in una sola grande (43mila abitanti) comunità pastorale, si unisce al coro di chi ha interpretato il messaggio di Martini come un messaggio senza tempo: «Tutti gli incontri sono stati per me momenti importanti, che ancora oggi porto e porterò sempre nel cuore».
Padre Angelo Cupini, guida della Comunità di via Gaggio, a Milano con trenta lecchesi di ogni estrazione, aggiunge: «È stato bello trovarsi al cospetto delle spoglie di Martini. Siamo andati a congedarci con un senso di dovere profondo. Il dovere di riconoscere a quest'uomo, che ha accompagnato tanta parte della nostra vita privata e pubblica, il suo grande sguardo di crescita delle nostre città».
Ai funerali erano presenti il sindaco Virginio Brivio e il senatore Antonio Rusconi.

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