Sopresa e sconvolta: ecco, caro direttore, come mi sono sentita l'altro pomeriggio quando nel bel mezzo delle dirette televisive sulle Olimpiadi di Londra ho sentito la notizia della positività di Alex Schwazer.
Mi ritengo una sportiva a tutto tondo, oltreché praticante: nel senso che, appena posso, mi tolgo le mie belle soddisfazioni davanti al video, seguendo tante discipline. Ovvio, dunque, che l'Olimpiade sia una sorta di apoteosi, per me. Aiutata anche dal fatto di essere in ferie, posso godermi i miei campioni preferiti e non solamente azzurri.
Per Schwazer, non lo nego, ho esultato quattro anni fa a Pechino, quando vinse la 50 chilometri di marcia: un campione vero, fidanzato di una campionessa del pattinaggio (Carolina Kostner) e testimonial per una nota marca di merendina con un messaggio prevalentemente dedicato ai giovani, per non dire ai più piccoli.
Un mito che mi si smonta in pochi secondi, che manda all'aria la credibilità dell'atletica leggera italiana che sarà anche in crisi ma che aveva sempre mostrato la sua faccia più bella. Mi sono sentita, insomma, tradita e se ora è giusto che il marciatore paghi (magari non da solo perché è impossibile che avvia fatto tutto senza che nessuno sapesse) invoco anche un po' di pietà, per salvare almeno l'uomo Schwazer, visto che l'atleta ormai non c'è più.
Penso infatti che, al di là della sua giovane età, non voglia più tornare a correre: in questi anni abbiamo assistito a troppi suoi tormenti e quindi non riesco a pensarlo così forte da poter tornare a far qualcosa si utile per sé e per la nostra atletica. Così non doveva proprio finire.
Elisabetta Roncoroni
Lecco
Gentile lettrice,
sono in tanti a pensarla come lei. C'è chi - addirittura - si è spinto un po' più avanti nell'analisi psicologica e ha accostato Schwazer a Pantani, pure lui probabilmente disposto a tutto pur di tornare ad altissimi livelli.
Ecco perché, se le cose stanno così, mai come adesso ci sarà bisogno di gente pronta a stargli vicino e non solo a buttargli la croce addosso.
Edoardo Ceriani
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