Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 16 Giugno 2013
Il Comune Unico frena
Dubbi a Lanzada e Caspoggio
Molte incertezze intorno alle amministrazioni
E sull’ipotesi fusione prende il sopravvento
la strada della messa in sinergia dei servizi locali
Accelera, Lanzada frena. Caspoggio è in stand by per effetto del commissariamento, ma non disdegna un certo impegno con Sondrio, addirittura dichiarato da parte di Spriana e, pare, non disdegnato da Torre.
È un quadro piuttosto complesso quello che si sta delineando attorno all’ipotesi di fusione in Comune Unico della Valmalenco. Rilanciata, invero, con forza, dall’amministrazione uscente di Chiesa, quella di Miriam Longhini, che proprio allo scadere del suo primo mandato aveva votato un documento di impegno forte in argomento, poi ripreso immediatamente dopo la sua rielezione.
Ma la spinta in avanti di Chiesa, lascia perplessa Lanzada. Non solo l’opposizione di Fabio Sertore, da sempre estremamente cauta in argomento, ma anche la maggioranza di Marco Negrini che, nell’ultimo consiglio comunale, è tornato sul punto. «Sono rimasto un po’ sorpreso – ha detto replicando ad un appunto in tema della minoranza – nel leggere il resoconto del consiglio di insediamento del sindaco di Chiesa in cui si rimarcava la necessità di lavorare a tambur battente sulla costituzione del Comune Unico. Non perché noi si sia contrario - precisa Sertore - , ma semplicemente per il fatto che ci sembra ci siano ancora parecchi passaggi da fare prima di arrivare a definire il quadro». C’è, innanzitutto, Caspoggio commissariata per cui, per quanto si impegni al massimo il commissario prefettizio, è chiaro che «non può rappresentare appieno la volontà popolare - spiega sempre Sertore - su un passaggio così importante e delicato come la fusione in Comune Unico. Per cui, a mio avviso, occorrerebbe almeno aspettare l’insediamento della prossima amministrazione. Dopodichè abbiamo Spriana che propende per Sondrio e Torre di Santa Maria cui non è chiara la posizione. Infine, si tratta di capire anche cosa resta agli altri Comuni, quelli di Lanzada e Caspoggio, una volta effettuata la fusione. Chiediamoci anche se è davvero la panacea di tutti i mali, quest’ultima, soprattutto rispetto ai bilanci comunali. A mio avviso nessuno ci impone di correre. Se dovessero imporcela dall’alto, la fusione, beh, allora noi saremmo già pronti perché abbiamo trasferito tutto all’Unione, personale e servizi. Diversamente, dico, prendiamoci tutto il tempo necessario per valutare bene i pro e i contro della scelta».
Per il resto, peraltro, Negrini ha difeso a spada tratta gli investimenti e l’operato dell’Unione dei Comuni Lombarda della Valmalenco alla luce dei distinguo sollevati dall’opposizione di Fabio Sertore e Andrea Bergomi. «Le spese in investimenti – ha detto – sostenute dall’Unione vanno a beneficio di tutti, ancor più di Lanzada».
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