Roberto Mangoni
C'è dell'altro e di peggio, a proposito del disprezzo verso i cittadini. Due soli esempi. Il primo: le candidature plurime in diversi collegi elettorali. Si sa già che il designato, qualora vincesse, rinunzierà all'incarico a favore di chi lo segue in lista. È la presa in giro numero uno. Il secondo: le candidature di facciata, anche queste un artifizio perché, in caso di vittoria, si rifiuterà il seggio per mantenere altri incarichi. È la presa in giro numero due. E che dire della squallida lotta (una vera e propria lotta) per escludere o includere gl'impresentabili? E del paracadutare in un territorio di cui non sono l'espressione candidati messi lì solo a motivo della certezza d'essere eletti? E, in definitiva, del perpetuarsi delle regole che assicurano la longevità inscalfibile della casta? Poi si comizia per dissuadere dall'astensionismo: ma come negare che gli astensionisti hanno buone ragioni, pur se è sperabile che non le ascoltino?
Max Lodi
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