Novembre 2011: i partiti si arrendono, era necessario varare provvedimenti invisi ai cittadini, quindi mettono la faccia di Monti in primo piano "tanto è un tecnico". L'aumento della benzina, di qualche tassa, il varo dell'Imu e un'altra miriade di balzelli è colpa del "governo tecnico", si dimenticano però che loro dopo li avallano in parlamento. Però oggi dopo avere fatto le elezioni si ipotizza ancora un governo tecnico? Siamo ancora in emergenza di fronte a una fuga dalle responsabilità? Non è con queste fughe in avanti e con i sub-appalti che si potranno risolvere i problemi.
Francesco Degni
La fuga dalle responsabilità è per adesso di Grillo. Non si può denunziare il denunziabile, e con ottime (condivisibili) ragioni per denunziarlo, e poi sottrarsi al compito (al dovere) di mettervi riparo, se càpita l'occasione giusta. L'occasione è capitata.
Grillo ha preso più voti del previsto, e, pur se questo per lui (non solo per lui) è l'imprevisto, la sorpresa va affrontata e non rimossa. Se no, che cosa ci si candida a fare? Che cosa si va nelle piazze a fare? Che cosa si urla a fare? Pulizia, trasparenza, rinnovamento: d'accordissimo. E allora invece di scegliere la strategia del mascheramento, del dagli al giornalista, del rifiuto pregiudiziale a tutto, ci si deve assumere l'onere (non c'è solo l'onore) del successo conquistato. Mediare con altri con i quali è possibile cambiare il Paese, e provare a risanare il risanabile. Il resto verrà. Ma bisogna cominciare, non dileguarsi. Il che vale per Grillo e per quanti si possono associare a Grillo, il Pd soprattutto (esclusivamente, si direbbe). Il Pd che non può perdere il dopoelezioni dopo non aver vinto le elezioni.
Max Lodi
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