Civate: San Pietro al Monte
spera anche nella Regione

La seduta del 12 giugno sarà una prova generale di importanza capitale per il complesso storico-artistico minacciato dalla richiesta di autorizzazione a scavare marna nelle sue vicinanze, presentata dalla multinazionale Holcim e su cui proprio la Regione (dopo il parere della Provincia) avrà l'ultima parola

CIVATE San Pietro al Monte sale al Pirellone: il prossimo 12 giugno il consiglio regionale parlerà di Civate, o meglio del suo più prezioso gioiello, che è la basilica benedettina proposta per il patrocinio dell'Unesco.

La seduta sarà una prova generale di importanza capitale per il complesso storico-artistico minacciato dalla richiesta di autorizzazione a scavare marna nelle sue vicinanze, presentata dalla multinazionale Holcim e su cui proprio la Regione (dopo il parere della Provincia) avrà l'ultima parola.

Il 12 si capirà l'aria che tira a Milano, con largo anticipo sull'esame del "piano cave" vero e proprio il cui iter a livello provinciale ha ultimamente rallentato il passo: l'approvazione era prevista per inizio 2012, invece a giugno non è stata tuttora neppure convocata la conferenza intermedia dei servizi (per la quale occorrono di legge 45 giorni) e alla quale un'altra ne dovrà seguire per la definitiva valutazione ambientale delle richieste presentate dai cavatori, prima del voto in consiglio provinciale (e infine regionale).

La basilica di San Pietro al Monte mira a essere dichiarata ufficialmente «capolavoro del genio creativo dell'uomo» e «testimonianza unica ed eccezionale di una tradizione di cultura e di civiltà, esempio straordinario di una tipologia edilizia e di un insieme architettonico e paesaggistico»: queste sono le ragioni che le conquisterebbero il riconoscimento dell'Unesco.

Tutti i dettagli nel servizio su "La Provincia di Lecco" in edicola giovedì 7 giugno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA