Civate: Cornizzolo
servono nuovi dati

Quanta marna verrà estatta dal Cornizzolo? E qual è il fabbisogno di cemento del Lecchese? Sono le domande che pongono i sindaci alla Provincia e alla Holcim che vuole aprire una nuova cava sul monte sopra Civate.

CIVATE - La riunione convocata in Provincia ha fatto luce su uno almeno degli interrogativi più pressanti circa la candidatura del Cornizzolo a ospitare una nuova cava.
Quanto cemento occorre al Lecchese? È ciò che si domandavano i sindaci della «cintura del Cornizzolo» contestando la richiesta della «Holcim» presentata per essere ammessa proprio nel nuovo «piano cave» provinciale; riferisce ora Baldassarre Mauri: «Il materiale estratto non risponderà al fabbisogno del nostro territorio. Nell'incontro la Provincia ha spiegato come avviene la selezione dei siti: secondo normative regionali e tenendo conto della quantità che serve ai cavatori estrarre, più che del fabbisogno territoriale. È stato chiarito, insomma - dice il sindaco di Civate - che la marna eventualmente estratta dal Cornizzolo non soddisferà il consumo di cemento del Lecchese e neanche del circondario».
Il sindaco di Valmadrera, Marco Rusconi, puntualizza: «Tra i criteri stabiliti dalla normativa di riferimento figura la produzione storica delle aziende, ma completa i parametri l'ambito di utilizzo del materiale». Alla riunione in Provincia hanno partecipato l'assessore al Territorio Carlo Signorelli, il dirigente del settore Luciano Tovazzi e i tecnici autori della «valutazione ambientale strategica» relativa al «piano cave» da varare nel 2012. I Comuni rappresentati erano Annone, Civate appunto, Suello, Valmadrera e - sul versante comasco - Canzo ed Eupilio. Riprende Mauri: «Siamo stati sollecitati ad avanzare osservazioni tecniche ma, ovviamente, non ne avevamo: a noi compete l'aspetto politico della questione ed è stato subito chiaro che si giocherà su altri tavoli». Gli amministratori non hanno rinunciato però a qualche obiezione: «Resta doveroso - afferma il sindaco di Civate - conoscere i quantitativi necessari ai piani aziendali di Holcim e definire un ambito di utilizzo del materiale estratto, perciò il fabbisogno di quel certo territorio che, se non sarà provinciale, sia almeno lombardo: Holcim non può chiedere di continuare a cavare dal Cornizzolo se non dimostra che; magari, la marna finisce poi tutta in Svizzera». Rusconi aggiunge altri aspetti «evidenziati da Valmadrera e Suello: la produzione storica è un criterio che non riteniamo più attendibile. In Provincia - continua Rusconi - sono state mostrate infine le carte dei vincoli che attualmente tutelano il territorio limitandone lo sfruttamento: abbiamo replicato che non si possono d'altronde ignorare questioni aperte come l'avvio della candidatura di San Pietro al Monte all'Unesco o realtà quali le attività sportive di montagna con tutta la vasta rete di associazionismo connessa».

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