Cronaca / Valsassina
Martedì 10 Aprile 2018
Cassina, troppi cinghiali liberi I cacciatori
«Serve una normativa»
Lettera del presidente del comprensorio alla Regione
«Ogni provincia fa per sè , le leggi vanno uniformate»
Sono troppi e creano gravi problemi a terreni e boschi
Torna il tormentone cinghiali. Dove passano rimane lo scempio: “arano” i terreni, orti, boschi e i dirigenti dei comprensori Caccia Alpi e Prealpi lecchesi hanno scritto piccati a Regione e Provincia di Lecco sollecitando il Pirellone ad approvare una legge che valga per tutti. Spiega Roberto Combi, presidente del Comprensorio Caccia Prealpi lecchesi che, con il collega alla guida del Comprensorio Alpi, Marco Cendali, ha scritto a Regione e Provincia.
«A tutt’oggi - dice il primo, che da anni ricopre anche la carica di sindaco di Cassina Valsassina -, la normativa relativa alla caccia dei cinghiali è carente, per di più è delegata alle regole che detta ogni singola provincia».
Con il paradosso per cui, per fare un esempio concreto rimanendo in zona, se un cinghiale zampetta dalla Val Taleggio alla vicina Valsassina, lo puoi accoppare a seconda di date ed orari. Tradotto: se la Provincia di Lecco e quella di Bergamo adottano giorni diversi per la cacciagione di questi ungulati, li puoi ammazzare a Bergamo ma non a Lecco. La cosa crea preoccupazione anche perché, come riferito, cinghiali iniziano ad essere segnalati anche a Falghera, frazione a monte del capoluogo Lecco. Chi li può abbattere e quando? «Qui sta il punto - dichiara il presidente del Comprensorio -, la legislazione in materia è ancora incerta. Così, noi cacciatori abbiamo deciso di segnalare il problema alle autorità preposte».
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