Calolziocorte: nuovi isolotti
nel lago "ammalato grave"

Il bacino di Olginate non c'è quasi più: nel tratto più ampio, prima che l'alveo torni a stringersi e a riformare il fiume, sono ampie le zone di secca emerse, isole sconosciute, fino a poco tempo fa, anche e soprattutto a chi è cresciuto sulla sponda dell'Adda

CALOLZIOCORTE Lo si può quasi attraversare camminando, da una sponda all'altra, tanto il livello dell'acqua è sceso: se si attendeva il momento di maggior magra del lago, per intervenire, questo sembra davvero quello giusto.

L'immagine che pubblichiamo è impressionante: lo specchio d'acqua che una volta separava la sponda calolziese da quella olginatese è quasi venuto meno e, se dal basso si ha una percezione della gravità della situazione forse inferiore rispetto alla reale portata del problema, dall'alto questo si manifesta compiutamente.

Il lago non c'è quasi più: nel tratto più ampio, prima che l'alveo torni a stringersi e a riformare il fiume, sono ampie le zone di secca emerse, isole sconosciute, fino a poco tempo fa, anche e soprattutto a chi è cresciuto sulla sponda dell'Adda.

Le condizioni del bacino sono decisamente preoccupanti e l'intervento di ripristino che prende finalmente il via in questi giorni - dopo due lunghissimi, interminabili anni ad attendere che si mettesse mano al fiume per rialzare il livello dell'acqua - appare, a chi non mastica la materia, inadeguato.

Tutti i dettagli nel servizio su "La Provincia di Lecco" in edicola martedì  28 febbraio.

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