Calcio, mister Modica si racconta
«A Lecco su consiglio di Zeman»

Giacomo Modica si racconta sulle colonne de La Provincia di Lecco in una lunga intervista a cuore aperto e svela come fu Zeman a convincerlo di venire a Lecco: «Sì, lui. Il mio maestro. Mi disse che la situazione non era idilliaca ma aggiunse: "Se ti senti di poter dare il tuo contributo, non guardare alla classifica ma al lavoro che devi fare. Tu sai come fare. Sai come entrarci nel lavoro, ma pian piano. Roma non si costruisce in un giorno solo". Per me, che lo conosco da 32 anni, è stato un attimo accettare il Lecco, dopo queste parole».

LECCO I suoi ragazzi non li chiama ancora «bagai», in dialetto, ma si sta attrezzando. Giacomo Modica, siciliano di Mazara del Vallo, nel profondo Nord ci sta bene. Ormai si sente quasi a casa. L'edificazione del «miracolo» salvezza, passa anche da questa identificazione.

Ma la domanda che a tutti sorge spontanea è: chi gliel'ha fatto fare a prendere una squadra ultima in classifica? Fu Zeman a consigliarla?
«Sì, lui. Il mio maestro. Mi disse che la situazione non era idilliaca ma aggiunse: "Se ti senti di poter dare il tuo contributo, non guardare alla classifica ma al lavoro che devi fare. Tu sai come fare. Sai come entrarci nel lavoro, ma pian piano. Roma non si costruisce in un giorno solo". Per me, che lo conosco da 32 anni, è stato un attimo accettare il Lecco, dopo queste parole».

 «Vivo questo momento con grande serenità. Con gratitudine per società e tifosi. La mia serenità è dettata da una grande stima verso questa squadra e questi ragazzi. Non lo direi, non fosse vero: vado al campo contento. Da due mesi c'è un grande senso di responsabilità, di rispetto dei ruoli. Mi dispiace solamente per la Calcio Lecco vivere questo momento di grande difficoltà. È una piazza che vive il calcio da pubblico meridionale. Merita di più».

L'intera intervista in esclusiva sull'edizione di giovedì 15 marzo de La Provincia di Lecco

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