«Bione: sulla piscina
i primi interventi
Procediamo da soli»

Sport Il sindaco dopo il fallimento del project leasing «Andiamo dritti con lo studio di un piano di lavoro poi procederemo con la realizzazione per lotti»

Il sindaco Mauro Gattinoni dopo l’annuncio del fallimento della procedura di Project leasing che avrebbe dovuto portare al nuovo centro sportivo del Bione, del quale erano stati presentati progetti, rendering e costi, getta acqua sul fuoco.

E traccia, punto per punto, il cammino da percorrere. «Dopo oltre un anno di interlocuzione – spiega -, visto che la prima manifestazione d’interesse risaliva all’ottobre 2021, con quattro soggetti proponenti, ci siamo fermati. Allora ci fu la concretizzazione formale con il project leasing e la proposta presentata da un anno a questa parte. Ma dopo le interlocuzioni tecniche, oggi abbiamo ritenuto che la discussione tra noi e i privati fosse giunta a un vicolo cieco. Il materiale integrativo richiesto non è stato presentato il che vuol dire che non possiamo più aspettare, per disinteresse dei privati o per loro altre valutazioni. Dobbiamo riportare l’argomento Bione nel canale dell’opera pubblica. Faremo un primo master plan generale e poi si andranno a intervenire sui singoli interventi per lotti: in primis la piscina, poi tutti gli altri secondo una scala di priorità e di fattibilità».

Modalità

Insomma, privati addio? Gattinoni obietta: «Se vi fossero altri privati interessati, possono partecipare con le modalità del project financing. In ogni momento saremo disponibili a interloquire con ogni soggetto fosse ancora sul mercato. Non faremo bandi, né altre manifestazioni d’interesse. Andiamo dritti con la realizzazione di un progetto master e poi con la realizzazione per lotti, ma se qualche privato, sulla scorta di questa esperienza con i suoi pregi e i suoi limiti, volesse costruire una formula differente, lo ascolteremo. Magari anche gli stessi proponenti attuali. Potrebbero tornare loro stessi a ribaltare il loro progetto e renderlo più appetibile. Non aspettiamo più, però, chi non arriva. La primissima cosa da fare è la piscina».

Formula

Certo è che il Bione rischia la chiusura, almeno dal punto di vista gestionale. Il contratto con la InSport cessa il 31 agosto: «Ora che fai il master plan, il bando, poi che si decida da dove partire, che si trovino i soldi, eccetera, va da sé che dobbiamo trovare anche una formula per dare continuità gestionale prima dell’agosto 2024. Di sicuro in sei mesi questa trafila progettuale non sarà completata, ma troveremo la formula perché il Bione non chiuda».

Il rischio c’è, però: «C’è un contratto fino al 31 agosto. Abbiamo tutto il tempo per trovare un gestore, per garantire la continuità di servizio, nell’ottica di dare il tempo tecnico necessario ad avviare una procedura complessa. Le redini devono tornare in mano al Comune».

A proposito della piscina. Non rischia di chiudere tanto è malconcia? «Al momento no. È monitorata costantemente da uno strutturista e periodicamente veniamo relazionati sulla vasca. Ha delle problematiche di vetustà che non compromettono la tenuta statica né altro, stando alle relazioni. Gli interventi che si renderanno necessari per mettere una pezza si faranno. Ma non ci sono problemi immediati così profondi».

L’opposizione accusa: «In questi due anni abbiamo dimostrato che a queste condizioni non esiste una conduzione attiva, una gestione profittevole del Bione. Il che vuol dire che il privato non riesce a trovare delle economie profittevoli per aprire il Bione così com’è. Non è stato tempo perso, il nostro, ma anzi abbiamo approfondito varie ipotesi tecniche. Forse si è capito e compreso pubblicamente anche nelle commissioni, quali sono gli elementi critici dalle bonifiche che si devono affrontare. La nuova progettazione partirà da una quantità di informazioni certe che prima non c’erano».

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