sono rimasto letteralmente basito, prima che la rabbia si impadronisse di me, nel vedere l'ennesimo scempio non solo ambientale, ma anche di valori, perpetrato dalla cosiddetta “modernità” ai danni della storia e del nostro patrimonio storico artistico.
Ero a Venezia quando, nel canale della Giudecca, le note sagome dei palazzi e delle chiese sono state affiancate da quella mostruosa di una nave da crociera alla faccia del buonsenso e del rispetto per un luogo che reputo “sacro” quasi come una cattedrale.
Questa gente ha oltrepassato il limite spingendo all'estremo la beceraggine connaturata alla filosofia del “tutto per tutti a qualsiasi costo”.
Ogni cosa oggi deve essere alla portata, senza fare alcuna fatica, senza fare un passo e soprattutto calpestando ogni valore etico e ogni più elementare forma di educazione.
A parte il male agli occhi che provoca il vedere un simile sfregio a una città meravigliosa, l'arroganza di questi armatori provoca anche danni ambientali notevoli all'equilibrio idrico già precario di Venezia, con il tonnellaggio assurdo della nave e il moto del fondale e delle acque provocato dalle enormi eliche. Queste sono violazioni gravissime agli spazi dell'anima, agli ultimi rifugi che rimangono a chi ama il bello e il silenzio. Possibile che il sindaco di Venezia non si opponga a una simile assurdità?
Alfredo Mombelli
Lecco
Caro Mombelli,
comprendo il suo sfogo, oggi purtroppo l'invasione degli spazi altrui è una delle pratiche più diffuse, naturalmente senza prima chiedere il permesso agli interessati. L'unica legge valida nella modernità è quella del denaro, che tutto livella verso il basso, compresi educazione e rispetto, mentre aumenta in modo esponenziale la protervia e l'arroganza. Come sostiene il celebre sociologo Zygmunt Bauman, abbiamo perso completamente il senso dell'attesa e del risultato a lungo termine, la rapacità dell'oggi spinge a catturare ogni cosa, non importa a quale prezzo.
Vittorio Colombo
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