Bar Desa, la mossa del Comune. Partita la procedura di sfratto

Ingiunzione Palazzo Pretorio è proprietario del locale in piazzale Bertacchi Ricorso alle vie legali dopo una serie di solleciti per mancati pagamenti

Non problemi di ordine pubblico, potrebbero essere questioni finanziarie a chiudere l’esperienza del bar Desa.

Il locale in piazzale Bertacchi, al centro di numerose lamentele da parte degli abitanti della zona disturbati dagli schiamazzi nelle ore notturne e di altrettanto numerosi interventi da parte delle forze dell’ordine per risse e disturbo della quiete pubblica, è di proprietà comunale e proprio da palazzo Pretorio è partita la procedura di sfratto per morosità e l’ingiunzione di pagamento nei confronti dei gestori.

Più le spese legali

Ovvero la ditta De Sanctis Paolo che «nonostante la diffida di pagamento trasmessa dal legale incaricato il 10 gennaio - si legge nei documenti del Comune - non ha ancora provveduto al pagamento del dovuto, per un totale di 6mila e 728 euro, oltre agli interessi di mora di ciascuna scadenza sino al saldo effettivo e 200 euro per le spese dell’avvocato».

La decisione di adire le vie legali arriva dopo una serie di solleciti inviati da palazzo Pretorio agli attuali gestori, a cui l’originaria locataria dei locali, presi in affitto dal Comune con contratto nel giugno 2021, aveva ceduto l’attività nel luglio del 2017.

Il primo sollecito registrato al protocollo comunale risale al 13 dicembre quando il dirigente del settore servizi finanziari ha sollecitato il pagamento degli arretrati per il canone di locazione, per un importo complessivo di 4mila e 595 euro. Cifra che non solo non è stata versata entro il termine indicato, ma a cui si è aggiunta un’ulteriore fattura per canoni di locazione non pagati alla regolare scadenza. Per queste ragioni, per limitare il più possibile il danno economico, il Comune si è affidato a un legale per il recupero delle somme dovute dal conduttore. L’avvocato si è mosso prima con una diffida extragiudiziale di pagamento, poi, verificato che la ditta non ha provveduto al saldo, il Comune ha chiesto all’avvocato di attivare la procedura di sfratto per morosità e l’ingiunzione per il pagamento dei canoni scaduti e di quelli che scadranno fino al rilascio dell’immobile.

Due provvedimenti

Dovrebbe dunque chiudersi così la storia travagliata del bar Desa, che l’anno scorso ha subito due provvedimenti di serrata da parte del questore: il primo a gennaio 2023 quando il locale fu fatto chiudere per 5 giorni, il secondo all’inizio di dicembre quando è stata disposta la sospensione della licenza per dieci giorni per «motivi di ordine pubblico e sicurezza dei cittadini, anche con la finalità di impedire il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale». Un provvedimento arrivato dopo i ripetuti interventi degli agenti della volante durate l’anno a causa di episodi di risse e schiamazzi.

A dicembre, alla notizia della chiusura obbligata per dieci giorni, il vicesindaco e assessore al Commercio Francesca Canovi assicurò la massima attenzione da parte del Comune.

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