"Badoni": l'azienda chiude
ma concede la cassa

Nessun ripensamento: la "Badoni" chiude. Termina così l'attività dell'impresa di Costa Masnaga. La proprietà è però disponibile a concedere un periodo di cassa integrazione straordinaria che si aggiungerà alla mobilità. In questo modo i trentacinque dipendenti potranno beneficiare di una copertura previdenziale più lunga

Nulla da fare, la proprietà della Badoni Costa Meccanica non ci ripensa, la storica azienda chiude. La proprietà ha accettato la proposta del ministero del lavoro che aveva suggerito al titolare della Badoni, Renato Bonfanti, di ritirare la procedura di mobilità e avviare un percorso di cassa integrazione per tutti i 35 dipendenti dello stabilimento di Costa Masnaga.
Il responso è stato comunicato dall'azienda al dirigente della Struttura crisi d'impresa – Unità Gestione Vertenze del Ministero dello Sviluppo Economico Giampietro Castano. Il titolare è sì disposto ad avviare una procedura di cassa integrazione, ma non per ristrutturazione, bensì per cessazione dell'attività industriale. «L'azienda ha parlato con Castano – spiega Paolo Cuzzi di Api Lecco, associazione a cui la Badoni è iscritta – confermando la sospensione della mobilità e la disponibilità a discutere l'avvio di una procedura di cassa integrazione straordinaria per cessazione d'attività. Si tratterebbe di un paracadute sociale in più per i lavoratori. Sarebbe impossibile richiedere una procedura di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione aziendale, dal momento che l'azienda è stata messa in liquidazione. A tal proposito, vorrei sottolineare che di ristrutturazione aziendale non si è mai parlato, neppure al tavolo ministeriale». 
«Siamo disponibili a confrontarci con il sindacato – continua Cuzzi – con la mediazione del ministero per avviare un percorso di cigs per cessazione d'attività. Inoltre la procedura di liquidazione non verrà annullata e non ci sono pagamenti arretrati a carico dell'azienda, dal momento che la Badoni non ha debiti scoperti nei confronti dei dipendenti».

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Eco di Bergamo La Badoni chiude