Frisia, i sindacati chiedono
il tavolo istituzionale

Flai Cgil e Fai Cisl invocano un confronto per fare chiarezza su eventuali prospettive di ripresa della produzione di acqua minerale, su investitori ed acquirenti di cui si è sentito parlare senza avere in mano nulla di concreto

PIURO - I contatti fra Comune di Piuro e azienda sono stati avviati, ma al momento non c'è ancora la data dell'incontro del tavolo istituzionale sulla crisi della Frisia. I problemi dell'azienda di acque minerali di Santa Croce di Piuro sono noti. Da circa un anno le difficoltà finanziarie hanno comportato un rallentamento e da alcuni mesi una sostanziale interruzione della produzione. La dirigenza ha cercato di rimediare e in autunno sono arrivati i primi fondi da un investitore di cui non è stato reso noto il nome, ma ai diciannove dipendenti mancano quattro mesi di stipendi e due mensilità di cassa integrazione.



Ora i sindacati puntano sul coinvolgimento delle istituzioni, a cominciare da Comune e Comunità montana, senza dimenticare la Provincia. «Dobbiamo fare i conti con l'impossibilità di avere in tempi brevi un serio confronto con la direzione aziendale della ditta Frisia - si legge nella lettera inviata da Flai-Cgil e Fai-Cisl, a firma di Vittorio Boscacci per conto delle due organizzazioni, al sindaco di Piuro -. Ora, dopo avere ascoltato i lavoratori, siamo preoccupati della situazione anomala che si è venuta a creare, in mancanza di un interlocutore serio».



Subito dopo avere ricevuto la richiesta dai sindacati, il primo cittadino di Piuro Paolo Lisignoli ha contattato gli interlocutori per potere convocare l'incontro. I tavoli istituzionali non si riuniscono spesso. Gli ultimi casi di incontri di questo tipo sono stati segnati dall'imminente delocalizzazione di almeno una parte della produzione.


In questo caso, invece, il possibile legame con l'estero e va in altre direzioni. Da un lato c'è infatti il possibile interessamento di investitori stranieri - e in alcune fasi si è parlato di capitali asiatici, oltre che svizzeri -, dall'altra la possibilità di portare sui mercati di quel Paese e del continente asiatico l'acqua della Frisia. Ma per il momento sono tutte ipotesi che le organizzazioni dei lavoratori sperano di potere approfondire in Comune.

© RIPRODUZIONE RISERVATA