Giallo del lago: perché
Vecchiarelli è innocente

Sono state diffuse le motivazioni della sentenza che hanno mandato assolto l'amico di Chiara Bariffi, la donna ritrovata nel lago. Per i giudici della corte di assise di Como non ci sono prove e manca pure il movente. Ecco il testo integrale

Chiara Bariffi, la ragazza di Bellano scomparsa da casa nel 2002 e trovata dopo tre anni in fondo al lago, probabilmente è stata uccisa. Ma non si può neppure escludere in assoluto che sia stata vittima di un incidente. L'unica certezza che hanno raggiunto i giudici della corte di assise di Como è che Sandro Vecchiarelli (l'unico imputato difeso dall'avvocato Marcello Perillo) non ha nulla a che vedere con la sua morte.  Lo si legge nelle motivazioni della sentenza di assoluzione - 45 pagine in tutto - che sono state depositate nei giorni scorsi e che pubblichiamo in forma integrale. «L'istruttoria dibattimentale - scrivono i giudici - non solo non ha consentito di raccogliere a carico del Vecchiarelli prove sufficienti di colpevolezza, ma ha anche privato di consistenza molti degli elementi indiziari che erano alla base del provvedimento di custodia cautelare». Dubbi invece sul ruolo della sensitiva Maria Luisa Busi: i giudici credono assai poco alle sue <asserite ma indimostrate capacità divinatorie>.

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Eco di Bergamo LA SENTENZA