Il generale e la giudice nel paese dei farisei

Se qualcuno pensa che il cialtronismo sia un’esclusiva della destra, beh, si sbaglia di grosso. Perché in quanto a cialtronismo, appunto, a sinistra non prendono lezioni da nessuno.

Si stavano giusto acquietando le polemiche sul caso Vannacci, del cui processo di rapida trasformazione in macchietta - basti guardare lo spassoso servizio fotografico sull’ultimo numero del settimanale “Chi” - eravamo stati facili profeti, che è immediatamente esploso il caso Apostolico. Iolanda Apostolico è il giudice del Tribunale di Catania che non ha convalidato il trattenimento nel Cpr di Pozzallo di tre migranti e che è finita nella più classica delle bufere mediatiche per essere stata ripresa in un video del 2018 – postato sui social di Salvini - mentre partecipava a un corteo di protesta contro l’allora ministro degli Interni - sempre Salvini - e a favore dello sbarco dei migranti dalla nave “Diciotti”.

La cosa interessante, ma anche avvilente, anzi, decisamente penosa, non è tanto il caso Vannacci, che non è interessante per niente, e neppure il caso Apostolico, che non è interessante per niente manco lui, visto che si tratta della solita cagnara che accompagna il circense dibattito politico-mediatico nel paese dello zafferano. La cosa interessante è un’altra, che fa ben capire il livello sottozero non tanto della politica - cosa già nota e stranota - ma dell’opinione pubblica, dei cittadini, dei telespettatori, dei lettori, degli elettori. Insomma, di noi.

La cosa interessante è che da una parte quelli di destra, tutti quelli di destra, ma proprio tutti, nessuno escluso, manco uno contrario in tutto il globo terracqueo, si sono immolati nella difesa del diritto assoluto, intangibile, intoccabile, sacro e sacrosanto del generale Vannacci di dire e scrivere quello che pensa, alla faccia del suo complessissimo incarico di alto ufficiale dell’esercito, e che dall’altra parte quelli di sinistra, tutti quelli di sinistra, ma proprio tutti, nessuno escluso, manco uno contrario in tutto il globo terracqueo, si sono scandalizzati denunciando quanto sia intollerabile e vergognoso e scandaloso e ignobile ed eversivo che un alto ufficiale dell’esercito si permetta di dare valutazioni politiche sugli immigrati, sugli omosessuali, sulla finanza eccetera eccetera.

E la cosa ancora più interessante è che tutti quelli di sinistra, ma proprio tutti, tutti tutti, manco uno contrario in tutto l’universo mondo, abbiano difeso il diritto inamovibile e intangibile e sacro e sacrale e fondamento della democrazia e della Costituzione e della lotta partigiana contro il nazifascismo e bla bla bla della giudice di dire e scrivere quello che pensa sul governo, sui migranti e di partecipare a cortei bercianti dove si dà degli “animali “ e degli “assassini” ai poliziotti, mentre tutti quelli di destra, ma proprio tutti, ma tutti tutti, manco uno contrario in tutto l’universo mondo, hanno stigmatizzato lo sfregio intollerabile e vergognoso e scandaloso e ignobile ed eversivo di un magistrato militante che si permette di dare valutazioni politiche sui ministri e le forze dell’ordine, con tanti saluti alla terzietà, alla serietà e alla credibilità.

Tutto vero. Puro avanspettacolo. Pura sceneggiata. Quindi per noi, per noi sedicente società civile che lavora, si informa e vota, le cose non hanno un valore in sé, ma a seconda se fanno comodo o meno al nostro credo politico, giusto? Perché se fossimo intellettualmente onesti e coerenti dovremmo difendere sia Vannacci sia la Apostolico oppure condannare sia Vannacci sia l’Apostolico, a prescindere dalla destra e dalla sinistra. Perché i casi sono assolutamente identici. Non ci sono terze vie. Non ci sono altre strade. Altrimenti non sei un cittadino. Sei un tartufo. Un fariseo. Un filisteo. Un sepolcro imbiancato. Un tifoso da stadio che ragiona con la pancia e non con il cervello e secondo il quale è sempre rigore per te e mai per gli altri. Così dovrebbe essere, se non ci fossimo bevuti tutti quanti il cervello. E invece eccoci qui.

Chi scrive questo pezzo, tanto per essere chiari, ritiene gravissimo, oltre che grottesco, il comportamento di Vannacci, perché un alto ufficiale delle forze armate in servizio, che ha quindi la delega delicatissima sulla sicurezza degli altri e può disporre dell’uso della forza sugli altri, ricopre un incarico così delicato, così speciale, così sensibile che non può assolutamente né parlare né scrivere né commentare. Può pensare, ma non parlare. Parla solo la politica. Parla solo il ministro.

E allo stesso modo ritiene gravissimo, oltre che grottesco, il comportamento della Apostolico, perché anche lei ricopre un ruolo delicatissimo, al quale viene delegato addirittura il potere di togliere la libertà alle persone - vi rendete conto? Una persona che ha il potere di arrestare un’altra persona! - e che deve essere terza e deve apparire terza. Altro che schiamazzare in piazza con gente in canottiera che ulula contro lo Stato. Stia zitta. Parla solo il ministro. E destra e sinistra non c’entrano un bel niente. Vannacci e la Apostolico la potrebbero pensare esattamente al contrario e allo stesso modo dovrebbero starsene muti, invece di giocare al Peron e alla Marianna e a coprire di ridicolo il loro ufficio e la Costituzione su cui hanno giurato.

Ululare e sbraitare e cacciare balle e aizzare le folle e lisciare il pelo, la panza del popolo bue è mestiere della politica, del giornalismo e di tutte le altre sottocategorie che si esprimono con il tipico aplomb dei pescivendoli. Dalle forze armate e dalla magistratura ci si aspetta un comportamento e un atteggiamento più serio, più dignitoso, più etico. Tutta roba che non riguarda certo Il Generale & La Giudichessa, che sembra una sit-com, che di certo è una farsa e che con tutta probabilità - scommettiamo? - aprirà loro le porte del Parlamento italiano o di quello europeo o di una ben retribuita partecipazione all’Isola dei famosi. Così loro avranno risolto i loro problemi. Lasciando noi alle prese con i nostri, che sono quelli che ci meritiamo.

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