Stampare metallo in 3D: Piki è avanti

L’azienda Le officine di Valvarrone hanno illustrato la nuova tecnologia nel corso di una giornata di porte aperte. Oltre all’ormai tradizionale metodologia laser, presentata una macchina che non asporta materiale, ma lo aggiunge

Una giornata di porte aperte per mostrare alle aziende clienti le nuove tecnologie e le possibilità offerte dalla stampa 3D in metallo. Le Officine Piki di Valvarrone sono state protagoniste di un’apertura straordinaria durante la quale è stato possibile approfondire la conoscenza di una metodologia costruttiva destinata ad assumere un’importanza sempre maggiore nei prossimi anni.

«Abbiamo promosso questo open house su invito, per mostrare a una platea selezionata di clienti e operatori alcune delle nostre macchine più avanzate. In particolare – ci ha spiegato il titolare di Piki, Davide Vitali – i riflettori si sono accesi su una macchina Desktop Metal: una stampante 3D binder jetting: abbiamo mostrato come funziona questa tecnologia e cosa si può realizzare. Si tratta infatti di un’apparecchiatura che costruisce il pezzo partendo dalla polvere e aggiungendo materiale legante».

Nell’occasione – alla quale è stato invitato anche il presidente di Confartigianato Imprese Lecco, Daniele Riva – è stato illustrato tutto il processo, dal consolidamento del binder alla sinterizzazione della polvere metallica.

«In collaborazione con alcuni partner abbiamo voluto illustrare questa nostra iniziativa, che concretizza l’idea di costruire un laboratorio di stampa 3D in metallo all’interno dell’azienda. Lo scopo è approcciarci a un sistema che sia di servizio, di costruzione e di innovazione per quanto riguarda tutte le parti metalliche che con le vecchie tecnologie sottrattive non si potevano realizzare e che invece la metodologia additiva rende accessibili».

Il principio è infatti praticamente invertito: invece di asportare materiale per la creazione del pezzo con frese, torni eccetera si va ad aggiungere metallo solo dove serve. «Abbiamo evidenziato i vantaggi di questa nuova tecnologia, che apre strade davvero interessanti».

Durante l’open house è stato presentata anche la stampante 3D Xact Metal che Officine Piki ha installato lo scorso dicembre e che si basa su una tecnologia differente, più consolidata e conosciuta, incentrata sull’utilizzo di un fascio laser che sinterizza immediatamente lo strato di polvere steso all’interno della macchina, andando a costruire direttamente il pezzo.

«Ai visitatori abbiamo illustrato anche il fatto che questo laboratorio ci permette di fornire un servizio di collaborazione, assistenza e accompagnamento anche nel riprogettare o modificare profondamente singole parti in metallo. Questo grazie al nostro ufficio tecnico, che sta costantemente crescendo a livello di competenza e di dotazione tecnologica, considerato che in questi giorni abbiamo acquisito anche un braccio scanner 3D per il reverse engineering e per monitorare tutto il processo di stampa».

Un periodo importante, dunque, per l’azienda nata a Vestreno, che ha da poco chiuso un anno con numeri da record.

«Il 2022 si è chiuso con un importante incremento del fatturato, che rispetto al 2021 (quando avevamo realizzato un risultato positivo anche sul 2019) è cresciuto del 35%. Quest’anno abbiamo una previsione di consolidamento, anche a causa di piccoli segnali di incertezza. Le richieste stanno arrivando, anche se gli ordinativi non stanno seguendo il flusso consueto. Fondamentalmente di lavoro ce n’è tanto, anche in funzione di diversi progetti nuovi che stiamo portando avanti. Parecchi mercati stanno oscillando e molti settori ne sono condizionati, ma noi lavoriamo in una nicchia di mercato (riguardante tematiche quali green, riqualificazione, rifiuti, plastiche) che continua ad evolvere e siamo convinti che continuerà a crescere nei prossimi anni».

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