Secam, dopo due anni un bilancio positivo

Per la società interamente pubblica che si occupa del sistema idrico integrato e dei rifiuti per i comuni valtellinesi, il 2023 chiude in positivo. Il documento approvato ieri dal consiglio di amministrazione che sarà sottoposto ai soci nell’assemblea del 19 aprile mostra un utile netto di 765.198 euro

Bilancio di Secam con il segno più. Dopo due anni di rosso, confermando l’andamento della semestrale, per la società interamente pubblica che si occupa del sistema idrico integrato e dei rifiuti per i comuni valtellinesi, il 2023 chiude in positivo. Il documento approvato ieri dal consiglio di amministrazione in tempi record e che sarà sottoposto ai soci nell’assemblea del 19 aprile, mostra un utile netto di 765.198 euro, pari a un incremento del 131,23% rispetto all’esercizio precedente e un calo del 9,2% dei debiti. «La società è tornata a vedere la luce - sottolineano dal cda -, pur continuando ad applicare tariffe, sia per l’idrico che per l’ambiente, tra le più competitive a livello nazionale».

Tutti i principali indicatori economici, patrimoniali e finanziari sono migliorati. L’Ebit (ossia il risultato prima delle imposte e degli oneri finanziari) ha fatto registrare un + 5.198,3%, il Mol un + 42,7%, mentre i ricavi sono aumentati dell’1,5%, diversamente dall’incidenza dei costi operativi sui ricavi, che è calata del 2,1% rispetto all’anno precedente. Il debito bancario è stato ulteriormente ridotto: i debiti finanziari a lungo termine sono passati da 46.403.342 euro a 41.809.235 (-9,9%), la posizione finanziaria lorda è passata da 66.116.576 euro a 60.056.981 (-9,20%). Molte delle problematiche che hanno creato tensione sono state risolte o si stanno avviando a risoluzione. Un dato per tutti: il Pef grezzo 2023 è stato accettato da tutti i Comuni, diversamente da quanto successo negli anni precedenti.

Il bilancio 2023 parla di un valore del patrimonio netto di 14.742.430, ossia + 2% rispetto al 2022. Le passività finanziarie ammontano a 60.056.981, costituite per 18.247.746 da debiti a breve termine e per la rimanente parte da passività a lunga scadenza, mentre nel 2022 il debito finanziario ammontava a 66.116.576. Il debito finanziario è diminuito dunque del 9,2% rispetto al 2022 senza per questo penalizzare gli investimenti: 11.904.000 euro nell’idrico, 1.905.00 nel settore ambiente e 120mila per adeguamenti informatici. «Grazie soprattutto al costante lavoro di tutti i nostri collaboratori - il commento del cda - riteniamo di aver raggiunto un traguardo importante, un obiettivo che ci eravamo posti fin dal nostro insediamento. Numeri alla mano, possiamo dire con orgoglio, che la Secam di oggi non è più quella che ci è stato chiesto di gestire e dirigere con la massima trasparenza ed equilibrio qualche anno fa. È stato un processo lungo, complicato e a volte spiacevole. Abbiamo dovuto presentare, dopo 25 anni di bilanci in utile, due bilanci consecutivi in perdita, chiedere l’emissione di decreti ingiuntivi nei confronti di alcuni soci, riprogrammare gli investimenti previsti a piano e riallineare le tariffe ai costi realmente sostenuti, ma lo abbiamo fatto sempre con la solidità e la fermezza di chi ha ben presente la rotta da seguire e cosa sia necessario fare nei momenti di difficoltà per raggiungere gli obiettivi. Tra questi il contenimento dei costi senza rinunciare al miglioramento qualitativo dei servizi offerti e alla determinazione nel voler riorganizzare completamente l’azienda, dotandola di infrastrutture informatiche che le consentiranno di stare al passo coi tempi per molti anni».

Nel 2023 anche l’incidenza dei costi operativi - 54.217.427 euro pari al 94,5% del fatturato - è diminuita di 2,1 punti percentuali rispetto al 2022. In tema di continuità aziendale, il cda ritiene che il peggio sia passato, come dimostrerebbero anche i progetti presentati ai soci solo qualche giorno fa.

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