Lecco, “Una grande famiglia”?

Davvero un grande affare

Ricadute economiche immediate e di prospettiva che le riprese della fiction producono nel Lecchese - La Film commission: «Un importante traino turistico e subito c’è stato un indotto di 400mila euro»

C’è stata Stefania Sandrelli. E poi Isabella Ferrari e Alessandro Gassman. C’è stato chi a Lecco ha seguito per ore le riprese della fiction Rai “Una grande famiglia”. Ieri, la troupe era impegnata al Moregallo. «Riprese d’interni - specificano - e per fortuna, vista la giornataccia».

Fondazione regionale

Al di là e oltre il fatto di costume, Lecco può ricavarne qualcosa dalla presenza di attori e troupe televisive e cinematografiche? In sostanza: ci sono ricadute economiche? La domanda è per Paolo Cagnotto, responsabile dello sportello lecchese della Film commission, la fondazione partecipata da Regione, Unioncamere Lombardia, Fondazione Cariplo, e Comune di Milano, che ha il compito di promuovere il territorio come set di film e telefilm.

«L’impatto economico - spiega Cagnotto - si può misurare su due dimensioni: quella immediata e quella di prospettiva. Nella prima categoria, se consideriamo la fiction “Una grande famiglia” (che nelle precedenti stagioni ha avuto una media tra i sei e i sette milioni di spettatori) abbiamo la presenza in città per un mese e mezzo di una cinquantina di persone che alloggiano in albergo e fanno spese. Inoltre - continua il responsabile - vanno considerati gli interventi che la troupe richiede alle imprese del territorio. Possono essere lavori per falegnami, elettricisti, idraulici, il noleggio di attrezzature. Con una somma abbastanza precisa, abbiamo calcolato che un mese e mezzo di riprese porteranno un indotto di 400mila euro».

Fin qui abbiamo considerato le ricadute immediate, mentre se guardiamo un orizzonte più lungo cosa vediamo? «C’è - risponde Cagnotto - quello che viene definito il cineturismo. Che è la promozione turistica che si ottiene grazie ai film e ai telefilm. Si pensi - ricorda Cagnotto - ai luoghi del commissario Montalbano, o al lancio turistico che ha avuto il Salento grazie ad alcuni film che vi sono stati girati. Noi siamo convinti - sottolinea il responsabile della Film commission - che il Lecchese abbia le potenzialità paesaggistiche e storiche per sfruttare un volano di questo tipo».

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