Lavoro a Lecco
Calano a 25mila
le nuove assunzioni

Il report 2023 Migliora però la qualità dei contratti Quelli a tempo indeterminato rappresentano il 24,5% l’ambito che offre più opportunità è quello dei servizi

La domanda di lavoro delle imprese nel corso del 2023 è cresciuta a Como, mentre si è rallentata a Lecco. Complessivamente nelle due province migliora la qualità dei contratti: sono aumentati quelli a tempo indeterminato, pur rimanendo ancora inferiori alla media regionale. Gli addetti alla ristorazione si confermano come i profili più ricercati dalle imprese e introvabili.

Il confronto

I dati di Unioncamere del progetto Excelsior relativi alle proiezioni occupazionali da parte delle aziende nelle province di Como e Lecco nel corso del 2023 ed elaborati da Uil Lario evidenziano risultati differenti fra la provincia di Como e Lecco rispetto allo stesso periodo del 2022: a Como sono state 52.440 le entrate previste, di cui 13.870 nell’industria e 38.570 nei servizi, a fronte dei 48.030 ingressi del 2022. A Lecco sono state 25.470 le entrate previste, di cui 11.910 nell’industria e 13.560 nei servizi, a fronte di 26.130 ingressi previsti nel 2022, con un calo di 660 posti di lavoro rispetto al 2022, dato in controtendenza rispetto alla Lombardia dove, a fronte di 1.092.950 entrate previste, di cui 323.980 nell’industria e 768.960 nei servizi, la crescita rispetto al 2022 è stata di 60.630 nuovi posti di lavoro in più.

Anche nell’anno appena concluso i dati confermano che il contratto a tempo determinato è quello più scelto dalle aziende: in provincia di Lecco il 24,5% delle entrate è stato a tempo indeterminato, il 43,2% a tempo determinato, il 17,4% in somministrazione e simili. In modo analogo anche in provincia di Como il 20,2% delle entrate sono state a tempo indeterminato, il 54,2% a tempo determinato, il 7% in somministrazione.

Meglio la Lombardia dove il 25,2% delle entrate sono state a tempo indeterminato, il 45,2% a termine, il 12,4% in somministrazione.

Le figure professionali più ricercate in valore assoluto nel corso del 2023 sono state, in Provincia di Como, gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (9.990 ), il personale non qualificato nei servizi di pulizia (4.570) e gli addetti alle vendite (3.660). In Provincia di Lecco gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (3.560), gli addetti alle vendite (1.620), il personale non qualificato nei servizi di pulizia (1.560), rimangono molto importanti anche gli operai addetti all’assemblaggio dei prodotti industriali (1.020) ed i meccanici artigianali (1.000).

La legge di bilancio

«I dati relativi al 2023 sono lo specchio del punto di arrivo di un’economia che non potrà mai raggiungere il pieno sviluppo finché non porrà al centro del proprio interesse le persone, i lavoratori e il loro valore irrinunciabile – è il commento del coordinatore Uil Lario Dario Esposito - la sfida che ci si pone è quindi quella di restituire dignità al lavoro, iniziando dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali scaduti e dall’accesso equo alla casa. Di fronte a ciò la legge di bilancio non offre risposte al problema dell’accesso ai mutui, degli sfratti, del sostegno ad una residenzialità pubblica ed è assente sul problema dell’evasione fiscale».

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