«Il prezzo del gas è insostenibile. C’è il rischio stop»

L’allarme In vista della ripresa i timori delle aziende, Plinio Agostoni (Confindustria): «Interi segmenti potrebbero dover bloccare i processi di produzione»

Non c’è sosta nella corsa dei prezzi dei beni energetici, che continuano a far segnare livelli record, con impatti pesanti sui bilanci delle aziende del nostro territorio.

La pausa estiva era stata accolta come un salvagente, nella speranza che dopo le ferie si potesse riprendere in una situazione più favorevole. Aspettative che, però, sono state spazzate via da quotazioni in continua salita.

È un tema di cui si è parlato domenica anche al Meeting di Rimini, che quest’anno rappresenta anche la celebrazione dei 100 anni di don Giussani; in Romagna è presente una nutrita delegazione anche delle nostre province.

«Siamo tutti molto preoccupati per l’impatto che i rincari energetici avranno su famiglie e aziende – ha spiegato Marco Giorgioni, presidente della Cdo Lecco Sondrio -. Dovremo affrontare una situazione molto pesante e difficile tanto sotto il profilo economico quanto sociale. L’Italia, sotto il profilo dell’approvvigionamento energetico è in una condizione di fragilità causata da scelte ideologiche fatte in passato, come ad esempio quelle legate al nucleare. La guerra in Ucraina ha messo a nudo gli errori di decenni di politiche energetiche sbagliate. Sicuramente la situazione non si risolverà nel breve. Le imprese, però, hanno bisogno di risposte subito e in assenza di provvedimenti incisivi da parte del Governo, riuscire a reggere questo urto non sarà scontato».

Un urto causato da una speculazione in atto ormai da mesi. «A livello internazionale ci siamo dotati di strumenti finalizzati a contrastare queste azioni speculative, ma evidentemente non funzionano. Le conseguenze, così ricadono sulle economie più deboli, come quella italiana».

Grande preoccupazione sul tema è stata espressa anche dal presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Plinio Agostoni. «Non nascondiamo la nostra apprensione: il tema è grave e deve diventare una priorità nei programmi delle forze politiche al fine di individuare interventi efficaci. Il rischio, nell’immediato, è che alcuni imprenditori possano adottare provvedimenti drastici, come quello di fermare temporaneamente le attività, con il conseguente blocco di interi segmenti produttivi. In taluni casi potranno essere adottate azioni commerciali con maggiorazioni temporanee dei listini, per bilanciare gli extra costi, ma questo non è sempre possibile e porta comunque a generare nuova inflazione».

Sarà determinante dunque l’intervento delle istituzioni: «Anche se non esiste probabilmente una soluzione semplice, alcuni elementi sono da valutare, come la possibilità di introdurre un tetto al prezzo del gas del quale si è molto parlato; ma è soprattutto necessario prestare particolare attenzione a situazioni speculative collegate alla borsa nord europea che determina il prezzo di acquisto anche per le aziende italiane, oltre che al tema degli extra-profitti».

Le aziende in questo momento «non hanno molte armi – conclude Agostoni – soprattutto dal punto di vista contrattuale, stante la situazione generalizzata che non potrà trovare soluzione senza un intervento istituzionale. È comunque determinante restare puntualmente informati sulle previsioni di prezzo e questo, per i nostri associati, è possibile grazie ai report giornalieri del Consorzio Energia Lombardia Nord, resi accessibili a tutte le imprese, anche se non aderenti al Consorzio stesso, alla luce dell’emergenza che stiamo vivendo».

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