Economia, torna la stagnazione
La ripresa non è ancora vicina
L’indagine dell’Osservatorio di Confindustria Lecco-Sondrio e di Unindustria Como mette in luce quella che Maggi definisce «una situazione complessa. Ma una quota di imprenditori (25%) prevede un miglioramento a breve
A segnalare in ordine sparso nuova stagnazione o contrazione della produzione industriale in maggio erano già state diverse pmi lecchesi interpellate dalla Provincia anche in relazione alle preoccupazioni innescate dal caso Grecia.
Oggi ne dà conferma l’indagine rapida dell’Osservatorio congiunto di Confindustria Lecco-Sondrio e Unindustria Como, tuttavia non senza una quota di imprenditori (25%) che prevede un miglioramento per le prossime settimane.
Per le due associazioni, nella media dei tre territori domanda, produzione e fatturato segnano una “lieve stagnazione”, con ordini in calo sul mercato interno e un export stazionario. Produzione e vendite di maggio rispetto ad aprile sono invariate. La visibilità degli ordini è breve, meno di un mese, per il 40% delle imprese, mentre un quarto del campione è alle prese con l’aumento dei prezzi delle materie prime e un’impresa su due non viene pagata a scadenza.
Su Lecco-Sondrio gli ordini seguo la media di tutta l’area dell’Osservatorio, mentre nella produzione industriale è maggiore rispetto alla media la percentuale degli imprenditori che segnalano un calo (22,7% degli interpellati) rispetto a chi indica crescita (15,2%). Ma ciò accade a fronte di una più elevata stabilità (62,1%, contro il 54% della media dei tre territori) e di un maggior utilizzo degli impianti produttivi (76,4%, contro il 74% medio).
Un quadro che il presidente di Confindustria Lecco-Sondrio, Giovanni Maggi, definisce «ancora complesso: a fianco di imprese che stanno ottenendo risultati, soprattutto grazie all’export e alla presenza oltre i confini nazionali, ce ne sono anche alcune che hanno registrato una minor intensità degli scambi. Chi poi opera principalmente sul mercato domestico, fa ancora più fatica. Anche se, alcuni segnali di miglioramento si possono cogliere. Proprio questi devono essere lo stimolo per continuare a lavorare su ciò che favorisce la competitività».
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