«Condizionatori, no alle nuove norme»

Transizione green Confartigianato e Cna evidenziano i punti critici delle regole europee in fase di definizione. Grande incertezza sulla progressiva eliminazione dei gas fluorurati. «Al mercato serve tempo per adeguarsi»

È prevista l’eliminazione dei gas fluorurati nei settori in cui è tecnicamente ed economicamente possibile farne a meno, come negli impianti per l’aria condizionata, la refrigerazione, le pompe di calore e alcuni apparecchi elettrici. La bozza di regolamento del Parlamento europeo è in fase di discussione e ci sono diverse proposte di emendamento non tanto nel merito quanto nei tempi. Entro il 2028 dovrebbero subentrare i gas naturali e i macchinari attuali non sono in grado di funzionare allo stesso modo: andrebbero sostituiti.

Per questo, già in aprile, Confartigianato e Cna hanno predisposto una nota per sensibilizzare il ministero dell’Ambiente circa le istanze del settore e nelle settimane scorse erano state attivate numerose iniziative anche dirette al Parlamento europeo.

«La modifica normativa sancirà quella che, di fatto, è una transizione già in atto e per cui i produttori di gas refrigerante si sono già attivati – spiegano a Confartigianato - di conseguenza installatori e manutentori si stanno già attivando per la sostituzione con alternative più sostenibili a lungo termine. Ad esempio il refrigerante R513A rappresenta una soluzione a ridotto impatto ambientale per nuovi impianti e per quelli già in uso in sostituzione dei refrigeranti HFC attualmente in uso. È stato infatti studiato per l’utilizzo in applicazioni di media temperatura, in particolare in impianti nuovi di refrigerazione commerciale, industriale e domestica. I vantaggi della transizione comportano un’efficienza energetica migliorata, mantenendo una potenza frigorifera comparabile, ma con minor quantità di emissioni in atmosfera»

I tempi per la completa trasformazione dei sistemi sono stimati in realtà più a lungo termine. Uno degli emendamenti specifica infatti l’obiettivo finale: «la completa riduzione graduale degli HFC entro il 2050 dovrebbe essere in linea con le ambizioni dell’Unione in materia di efficienza energetica».

«Ma il problema è che il regolamento, una volta approvato, entra in vigore immediatamente e in modo identico per tutti i paesi europei– aggiunge Gualtiero Fiorina, coordinatore Cna Lombardia installazione impianti - i tempi stretti del provvedimento che rischia, per la velocità richiesta dall’obbligo, di mettere in difficoltà il mercato».

«Ancora non è del tutto chiaro quali gas alternativi potrebbero essere utilizzati su larga scala per uso domestico – aggiunge Fiorina – ma il tema è fino a quando sarà possibile fare il rabbocco dei gas che si usano nei condizionatori che sono già installati o ancora da consegnare».

Il vero problema è quando questi condizionatori e pompe di calore si guasteranno, e non si parla di apparecchi obsoleti, ma anche di quelli attuali: «si apre la questione della manutenzione degli impianti esistenti – conclude il rappresentante Cna Lario Brianza – si troverebbero a funzionare con gas vietati ed è probabile che i pezzi di ricambio siano più difficili da reperire o che diventino molto costosi».

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