Carsana, il tribunale dice sì

al concordato liquidatorio

Il tribunale di Lecco ha dato parere positivo al piano per il concordato liquidatorio chiesto dall’Impresa Carsana. È un primo passo importante, accolto dai sindacati e dai lavoratori con evidente soddisfazione. «Il tribunale di Lecco – dice Giuseppe Cantatore della Fillea Cgil di Lecco – ha accelerato molto la pratica anche in considerazione della delicatezza della situazione e dei tempi stretti che abbiamo davanti. Questo è il primo passo per poter chiedere la cassa integrazione straordinaria per i 138 dipendenti della Carsana. Diciamo che volendo fare un parallelo col mondo alpinistico, stiamo facendo una vera e propria arrampicata e questo è il primo tiro di corda. Ora dobbiamo convalidare la cassa integrazione entro il 31 dicembre e poi andare avanti».

Anche Ignazio Verduzzo della Filca Cisl di Monza Brianza Lecco è molto soddisfatto: « Abbiamo vinto la prima battaglia ed ora ci incontreremo con la Carsana per discutere della cassa integrazione. Noi siamo soddisfatti perché abbiamo lavorato bene e va anche detto che l’azienda ha presentato un piano credibile». Per i lavoratori della Carsana si apre uno spiraglio positivo. Per un anno potranno usufruire della cassa integrazione ma tutti sono persuasi del fatto che questo è solo il primo passo. «Adesso che il concordato è stato accolto – prosegue Giuseppe Cantatore – dobbiamo firmare la cassa integrazione straordinaria all’agenzia regionale, ma poi dovremo fare un ragionamento sulle politiche attive. E’ vero, infatti, che i dipendenti della Carsana possono respirare per un anno ma a noi interessa l’occupazione. Per noi la cassa integrazione non è qualcosa di assistenzialistico e per questo ci auguriamo che insieme ai rami d’azienda siamo anche riassunti i lavoratori».

Le stesse considerazioni vengono fatte da Ignazio Verduzzo: «Molti lavoratori ci hanno chiamato e si sono detti soddisfatti per questo primo successo ma tutti siamo consapevoli che dobbiamo andare oltre. La nostra speranza è che in questo anno di cassa integrazione straordinaria ci siano manifestazioni di interesse da parte degli imprenditori sui rami aziendali della Carsana per dare continuità occupazionale. Tutto sta alla volontà degli imprenditori che non dovrebbero lasciarsi scappare il valore aggiunto di questa società». Su questo punto Giuseppe Cantatore ha idee chiare: «Per noi acquisire un ramo d’azienda ha senso se questo comprende anche i lavoratori. Su questa partita il sistema Lecco è assente e non riesco a capire perché non si voglia investire sull’edilizia che non è solo case ma anche, per esempio, infrastrutture e viabilità».

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