Camera di Commercio: «Como e Lecco sempre più unite, la strada è tracciata»

L’unificazione delle Camere di commercio di Como e Lecco, nonostante sia avvenuta cinque anni fa per un adempimento di legge, ha di fatto stimolato il ruolo dell’istituzione e ne ha rafforzato la rappresentanza territoriale. È il risultato dell’indagine presentata ieri in sede a Como e realizzata dal Consorzio Aaster che ha interrogato funzionari nei ruoli apicali della Camera di Commercio Como e Lecco, enti locali, stakeholder e naturalmente imprenditori dei due territori.

«Proprio per la particolarità del nostro percorso di unificazione, abbiamo voluto lasciare traccia di quello che è stato un mandato molto complesso reso più difficile da una serie di circostanze che si sono aggiunte negli anni: pandemia, crisi energetica, inflazione – ha spiegato il presidente Marco Galimberti – un’esperienza intensa, unica, che si è rivelata anche molto positiva e che abbiamo voluto raccontare perché rimanesse come utile testimonianza per chi raccoglierà il testimone di questo incarico dopo di noi».

Un insieme di considerazioni, confortate da risultati qualitativi prima che quantitativi, che sono già una bozza di programma per il futuro, se si vorranno leggere in chiave di continuità.

Il bilancio a consuntivo del mandato arriverà tra pochi giorni e anche questo sarà positivo, come ha tenuto ad anticipare Galimberti: «avevamo ricevuto dalle due Camere di commercio di Como e di Lecco due situazioni patrimoniali solide, restituiamo a fine mandato un bilancio di esercizio positivo e, dal punto di vista patrimoniale, ancora più forte rispetto a quello trovato. Questo nonostante le difficoltà incontrate e gli investimenti importanti che sono stati fatti per il rilancio delle imprese dopo il periodo del covid e il loro sviluppo».

Roberto Magni, imprenditore e componente di Giunta uscente, ha descritto la modalità di lavoro avviata dalla CCIAA, organizzata in cinque commissioni sui diversi temi che hanno aggregato tutti i consiglieri. «Questa struttura operativa ha permesso ai consiglieri di partecipare attivamente, di essere sempre coinvolti e di contribuire poi all’attività della Giunta. Una modalità capace di costruire consenso e che ha permesso alle varie delibere di essere approvate quasi sempre all’unanimità».

«La buona riuscita dell’unificazione delle due camere di commercio non era per nulla scontata – ha aggiunto il segretario generale della CCIAA, Giuliano Caramella – invece il soggetto che rappresenta tutte le istanze economiche di un vasto e articolato territorio ne è uscito rafforzato nella sua utilità, nel riconoscimento del ruolo e delle competenze e servizi. Alla fine è emerso come attore di riferimento che gioca un ruolo importante per la crescita di un unico sistema economico».

Si tratta ora di accompagnare le diverse associazioni di categoria perché collaborino e continuino un percorso di sempre maggiore affiatamento tra i due territori. È stato questo il messaggio lasciato da Simone Bertolino, che ha partecipato al team di ricerca di Aaster coordinato da Aldo Bonomi.

Come traccia di lavoro per il futuro Consiglio camerale gli studiosi hanno raccolto una serie di temi manifestati dai soggetti intervistati: primo tra tutto le infrastrutture relative alla mobilità e in particolare alla navigazione. L’individuazione di un modello di turismo verso il quale far convergere gli sforzi degli operatori e l’immagine del Lario nel suo insieme. Un’attenzione ai temi del lavoro e alle strategie per sostenere la ricerca di personale, sempre più difficile per le imprese. Infine il tema dell’innovazione e delle nuove politiche industriali da attuare per facilitare il trasferimento tecnologico dai poli di ricerca alle piccole e medie imprese del territorio.

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