A febbraio 340 posti di lavoro in più. Ma non si trovano i profili adatti

Il rapporto I dati Excelsior indicano una crescita della ricerca soprattutto nei servizi (+570) - Mariani (Enfapi): «È cambiato tutto, le aziende devono cambiare la selezione del personale»

Le offerte di lavoro aumentano ma una su due è destinata a restare senza risposta. Un fenomeno grottesco, se non fosse drammatico. Dal cercare lavoro si è passati all’essere ricercati. «Un capovolgimento tale che richiede una logica diversa anche nella selezione del personale - suggerisce Stefano Mariani, direttore Enfapi Como - i criteri per la ricerca dovrebbero ora essere un po’ più aperti e cercare di verificare le attitudini delle persone più che fare una ricerca per titoli. Trovate le giuste caratteristiche su queste andrebbe innestata una formazione che possa generare apprendimento delle competenze necessarie per il ruolo. Qualche azienda lo sta già facendo».

Si racconta del programmatore che, annoiandosi al desk, si è scoperto ottimo manutentore e l’azienda ha facilitato il passaggio di ruolo, senza perdere una risorsa umana, ma valorizzandola.

Verrebbe da pensare che l’orientamento andava fatto a monte, a scuola e in famiglia, ma questa è un’altra storia.

Intanto a Como dovrebbero essere 3.790 complessivamente i nuovi assunti questo febbraio, sempre che l’offerta di lavoro intercetti la domanda. 750 posti di lavoro in più rispetto a febbraio 2022, di cui 190 sono offerti dall’industria e 570 dai servizi. A Lecco le nuove assunzioni sono 2.100 in valore assoluto, rispetto al 2022 +340, di cui +60 nell’industria e +280 nei servizi.

Una quantità di offerte di lavoro destinate, per circa la metà, a restare senza risposta: in 48 casi su 100 a Como e 50 su 100 a Lecco. Lo rileva il sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere in accordo con Anpal che stima lo stesso andamento per tutta la Lombardia con oltre 83mila ricerche attive in valore assoluto, rispetto al 2022.

Le figure professionali più ricercate nel mese di febbraio 2023 in provincia di Lecco sono operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (880 unità) in particolare si cercano i fonditori, gli operai per produzioni metalliche e minerali e quelli addetti all’assemblaggio di prodotti industriali.

In provincia di Como i più ricercati sono gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (510 unità) seguiti dal personale addetto ai servizi di pulizia (340 unità).

Osserva Marco Cassina, Federmoda, che la mancanza di appeal di certe, pur ricercatissime, figure professionali non aiuta. «La professione di cameriere o commesso non è in cima ai desideri dei giovani – dice – guardando ad alcuni paesi europei che hanno già attraversato questa fase prima di noi vediamo che una fascia di occupazioni è ricoperta da persone immigrate di seconda o terza generazione» proprio il tema della manodopera dall’estero è centrale per la tenuta del tessuto produttivo, con tutto quello che in termini di accoglienza, formazione e inclusione porta con sé.

C’è poi l’aspetto che riguarda la qualità del lavoro: «dopo il ricorso esteso allo smart working, in molti casi non si rientra più nei binari dei cinque giorni per otto ore in ufficio – aggiunge – ma alcune professioni non possono offrire questa flessibilità. Non si può gestire una sala ristorante, una cucina o un negozio da remoto». Da qui la ricerca di far quadrare il cerchio per una conciliazione dei tempi di vita con i tempi del lavoro.

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