Sfida tra Brivio e Negrini

Ma vince l’astensione

La fotografia Il centrosinistra in testa eppure il Pd perde molto consenso

In città modesto l’effetto Salvini. Una batosta per Forza Italia e Fratelli d’Italia

Con il 42,5%, cioè la percentuale più alta di tutti, ha preso voti a manbassa. Un voto in negativo: quello di chi non è andato a votare. È il partito dell’astensione al quale hanno aderito 16 mila lecchesi che hanno disertato le urne.

È questo il dato più eclatante di questa tornata elettorale perché segna la partecipazione più bassa di sempre della storia repubblicana.

Una premessa d’obbligo prima di dire che ha vinto Virginio Brivio, come pronosticato, anche se non in modo travolgente come nel 2010 quando con il 50,2% aveva sbaragliato i concorrenti al primo turno. Stavolta con il 39,2% il sindaco uscente deve vedersela al ballottaggio con Alberto Negrini che con il 26,5% dei consensi ha vinto la sfida all’interno del centrodestra soffiando a Lorenzo Bodega, attestato al 20,2%, il secondo posto. Una differenza di 1.329 voti a favore del candidato sostenuto dalla Lega, da Forza Italia e da Fratelli d’Italia. ovvero la coalizione più robusta, in termini di numero di partiti di area.

Quarto si è piazzato Massimo Riva del Movimento 5 Stelle con l’8,5%: una performance di tutto rispetto al primo esordio sulla scena politico amministrativa lecchese. A chiudere Alberto Anghileri con la Sinistra: il suo 5,6% è comunque superiore al 3,5% ottenuto dal partito (Sel più Rifondazione) che cinque anni fa riuniva la sinistra radicale e faceva parte della coalizione di Brivio.

L’esito delle urne si presta a non poche riflessioni perché ogni risultato presenta un risvolto contraddittorio. Ovvero c’è sempre un“ma” a ridimensionare tutto.

Un risvolto contraddittorio

A cominciare dal successo del Pd che si conferma primo partito, ma che ha perso una barca di voti, addirittura 2.676, perdendo il 6,7% rispetto al 2010 (dal 36,3% è sceso al 29,6%).

E cosa dire della Lega che con i suoi voti - più quelli di Forza Italia e di Fd’I - è l’artefice del successo di Negrini? Ha soffiato al Pdl di cinque anni fa ora disintegrato, il posto di secondo partito a Lecco, sì, ma ha perso un pacchetto di 1.708 voti passando dal 20,6% al 16%. L’effetto Salvini qui non è stato certo travolgente.

L’ex borgomastro Bodega ha perso, è vero, ma l’Ndc che l’ha sponsorizzato diventa il terzo partito in città, forte del suo 12%. Di fatto ha rifilato una sventola a Forza Italia schiacciato con il 6,6% su poco più della metà dei voti incassati dal partito di Mauro Piazza. Morale: ha perso il candidato dell’Ncd che però ha vinto, mentre ha vinto il candidato del partito di Michela Vittoria Brambilla che però ne è uscito malconcio nonostante la pubblicità di Berlusconi in persona.

Bastonata da Ncd che a Lecco ha un radicamento fortissimo anche grazie a Cl, con un peso del tutto anomalo rispetto al dato nazionale del partito di Alfano,, Forza Italia dovrà vedersela anche all’interno della sua coalizione: La Lega forte dei suoi 3.165 voti contro i 1.323 degli azzurri, chiederà il conto rivendicando la leadership.

C’era una volta il Pdl

Per restare nell’ambito del centrodestra, salta fuori che Fratelli d’Italia di Giacomo Zamperini, ha preso 241 voti meno della Destra per Bodega, il partito dei dissidenti più radicali che strizzano l’occhio a Casa Pound, e con 461 voti d è penultima in classifica.

Se sommiamo i risultati di tutti i partiti e le liste di centrodestra, indipendentemente dal fatto che sono divisi in due tronconi, risulta che Forza Italia, più Ncd, più Fratelli d’Italia più Destra per Bodega, ottengono dai lecchesi un consenso del 24,4% rispetto al 25,7% del Popolo della Libertà che li riuniva tutti.

Guardando in casa del centrosinistra, invece, si è già detto del calo consistente del Pd che ha pagato stavolta l’astensione - di solito va più a discapito del centrodestra - e anche la fuga di elettori verso la Sinistra antagonista e il Movimento 5 Stelle.

“Viva Lecco”, la meno votata

Appello per Lecco, la prima storica lista civica nata appunto come esperimento vincente nel 2010, non solo conferma la sua posizione ma guadagna addirittura qualcosa passando dal 5,3% al 6,6%. Di fatto Appello per Lecco e Forza Italia pari sono per numero di voti (solo una decina in più a favore di quest’ultima).

La lista capitanata da Corrado Valsecchi è stata l’unica civica ad avere successo. Le altre, a parte quella di Bodega che si attesta al 4,3%, hanno fatto un buco nell’acqua. Vivere Lecco, che affianca Brivio:, erede della lista Di Pietro-Italia dei Valori,passa dal 3,3 al 2,8%.

Ma a fare peggio di tutte è quella di Negrini: Viva Lecco, incassa in assoluto meno voti di tutte piazzandosi ultima in classifica con soli 401 voti, in testa abbiamo detto quella del Pd con 5.584 voti, seconda quella della Lega con 3.165, terza la lista Ncd con 2.382,, quarto il Movimento 5 Stelle (1.712 voti), quinta Forza Italia (1.323).

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