Lurago d’Erba, furto a un disabile
Rubata la moto carrozzella

È sparita nella notte da un cortile vicino alla parrocchiale. «Tutti conoscono la mia situazione. Non posso comprarne un’altra»

Ogni furto è un reato e una cosa esecrabile, ma diventa ancor più odioso e inaccettabile se crea gravi problemi a una persona con problemi di salute e con disabilità.

Rabbia e choc in paese: è stata rubata, nella notte tra lunedì 25 e martedì 26 aprile, la moto carrozzella di Aldo Cacciatore, 64 anni, che risiede in pieno centro storico, in uno dei cortili vicini alla chiesa prepositurale di San Giovanni evangelista.

Un episodio di inciviltà, sopruso e mancanza di rispetto, che è stato reso pubblico sui social da Flaminio Colombo, capogruppo degli Alpini luraghesi e amico di Cacciatore. Un fatto che ha suscitato indignazione.

La vittima del furto ovviamente non nasconde la desolazione e racconta quello che è successo: «Chi ha agito quasi certamente conosce la mia situazione e sapeva dove mettevo la moto carrozzella – commenta Cacciatore – Ormai la utilizzo da sei anni e la tenevo sempre in un sottoscala, nel cortile, riparata. Chi ha agito, sicuramente sapeva che c’era e che si trovava in quel punto. Di solito la copro: la sera prima mio cognato ha notato che era scoperta, ma non ci ha dato tanto peso».

Il veicolo serve a Cacciatore per poter camminare e per avere una vita il più possibile normale, nonostante i problemi fisici e la fatica a camminare: «Con la moto carrozzella vado a prendere il pane o vado dal mio medico di base: mi permette di essere un poco indipendente – racconta – Non riesco a camminare senza ausili e per muovermi in paese la mia carrozzella mi serve assolutamente. Sono malato dal 1998, quando ho avuto un primo infarto. Poi negli anni sono seguiti tre ictus e altri problemi. Ovviamente mi hanno generato difficoltà motorie e il mezzo che mi hanno rubato per me è fondamentale» aggiunge l’uomo.

Cacciatore non mostra nemmeno rabbia, ma tanta desolazione: «Il mezzo lo avevo acquistato io: era costato circa 5mila euro – racconta – Ora non posso permettermi di ricomprarlo. Non voglio provare rabbia e odio, ma chi si è reso responsabile di questo gesto ha davvero creato un serio disagio a una persona come me che ha gravi problemi di disabilità».

(Simone Rotunno)

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