Lecco, «Rusconi in pericolo?

Non ne sapevo niente»

Il sindaco Brivio nega di essere stato informato dal consigliere Ernesto Palermo, secondo le intercettazioni in cui quest’ultimo racconta a Mario Trovato di avergli riferito le minacce di morte a Antonio Rusconi. «Se mi avesse detto queste cose sarei andato dritto in Procura. E’ una situazione kafkiana»

«Ma non è vero niente. Se avessi ricevuto una telefonata di quel tenore, sarei andato dritto filato in Procura».

Il sindaco Virginio Brivio smentisce tutto, respinge il contenuto delle intercettazioni di Ernesto Palermo che rimbalzano dall’inchiesta.

Dove si torna a leggere che il consigliere imbarcato dal Pd e poi uscito per approdare al gruppo misto, oggi in carcere a Opera per associazione mafiosa, avrebbe nientemeno minacciato di morte il senatore Antonio Rusconi al telefono con Brivio: «Scommettiamo che la prossima volta non si candida?», avrebbe detto Palermo al sindaco di Lecco. «In che senso?», avrebbe replicato Brivio. «Forse tu non hai capito, non ci arriva alle prossime!».

Il condizionale serve a chiarire che non si tratta del contenuto di una conversazione intercettata tra Palermo e Brivio: è l’ipotetica conversazione tra i due riferita dallo stesso Palermo a Mario Trovato in un’intercettazione telefonica. Insomma è vero o non è vero che il sindaco di Lecco è stato informato delle intenzioni, o quanto meno delle minacce, della ’ndrangheta di fare fuori il senatore, nonchè capogruppo della maggioranza in consiglio comunale a Valmadrera, se l’affare del lido di Parè non fosse andato in porto?

Tutte balle secondo Brivio che ieri, contattato, ha negato risolutamente: «Una minaccia di questo tipo nei confronti di chiunque, se mi fosse stata ventilata, mi avrebbe allarmato provocando l’unica possibile reazione: andare a riferire tutto in Procura». E spiega meglio: «Palermo ha millantato questa conversazione che non è mai avvenuta». E lo dice con una certa stanchezza «per lo stillicidio dell’informazione» in cui ogni giorno o quasi si trova coinvolto in stralci di intercettazioni «in cui si fa riferimento a me o mi si tira in ballo nell’ambito di dichiarazioni in cui mi sarebbero state dette certe cose a cui io avrei risposto in un certo modo». Brivio definisce la condizione che sta vivendo da diverse settimane a questa parte «una situazione kafkiana».

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