«La mia vita insieme a Vallanzasca
Rifarei tutto, non rinnego nulla»

Antonella D’Agostino era a Cantù per presentare il suo ultimo libro “La Casalese”

A parlare è Antonella D’Agostino, da poco ex moglie di Renato Vallanzasca, il bandito della Comasina a cui è stata legata in matrimonio per nove anni. Sino a pochi mesi fa.

«Per il divorzio sono stata io a insistere - dice lei, anche amica d’infanzia di Vallanzasca - Ad ogni modo, c’era una storia, le vie del Signore sono infinite e, se ha bisogno di me, corro da lui. Rifarei tutto, di quello che ho fatto. Era un amico. Non rinnego niente».

Difficile però che ci sia un secondo matrimonio con il bel René. «Nessuno riesce a vederci separati... ma io, invece, sì, mi ci vedo», dice con un mezzo sorriso.

Ecco uno di quei pezzi sul giornale che alla D’Agostino probabilmente non piacciono. Scrittrice e regista, si vorrebbe essere ricordati soprattutto per quel che si fa nella vita, come artista. Ma, del resto, lei è anche Ex Lady Vallanzasca. E nessuno ci può fare niente. Neanche i giornalisti.

In un venerdì con la neve a Cantù, al Bar dei Tigli, in via Fossano, la D’Agostino arriva per presentare “La Casalese. L’operazione Spartacus”, il libro collegato al suo film. Che dovrebbe uscire nei prossimi mesi al cinema.

La D’Agostino è attiva a favore dei diritti dei detenuti. Per entrare in un parlatorio: «E’ capitato di dover stare fuori anche cinque o sei ore al freddo».

Sembra anche di capire che, qualcuno, negli anni, abbia provato ad approfittarsi di una donna affascinante e di carisma. Ma qui è il legale ad assestarle una mezza gomitata per non farle aggiungere altro.

«Nei parlatori - dice la D’Agostino - incontravi le mamme e le sorelle di chiunque, non è che chiedi i documenti. Non c’era solo la moglie di Vallanzasca. Le persone in carcere: capisci che ogni anno ci scopri qualcosa di meglio. Che queste persone cambiano. Anche a qualche compagno di merende di Renato, se posso, mando un pullover o una camicia, o vado a trovarlo. Sono fatta così».

Vanno in tutt’altra direzione il libro e il film - sullo schermo, anche il giovane carimatese Umberto Maria Rocca, figlio dell’avvocato Anomali - che parla di una donna coraggiosa che si ribella a tutto: alla camorra, al marito boss, alla protezione dello Stato. «Un invito in particolar modo alle donne. Per cercare di far capire che il crimine non paga».

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