Il Bollettone come il prato di casa
«Da 40 anni lo tagliamo noi»

Luigi Mascheroni e alcuni volontari sistemano l’area fino alla croce sulla cima. «Ma siamo in pochi, servono forze nuove»

Dodici giorni di fatica per tagliare l’erba lungo le pendici del monte Bolettone. Da quarant’anni Luigi Mascheroni, al mese d’agosto, fa il maquillage alla montagna di “casa”, con la quale ha un rapporto molto particolare - verrebbe voglia di dire, un amore.

Appena può sale sino in cima, ad ammirare lo spettacolo e a godere della serenità che solo l’altezza può dare. Ma non gli piace vederla trascurata, invasa dall’erbacce e dalle sterpaglie e allora decide, senza aspettare che ci pensino le istituzioni, di fare una bella pulizia.

Non si preoccupa nemmeno di raccogliere altre braccia: lui inizia e poi aspetta che qualche volontario, gli dia una mano. «Purtroppo siamo sempre troppo pochi e sempre di meno - spiega Mascheroni, che presiede anche una storica società di atletica, il Gruppo Bolettone -. Quest’anno eravamo cinque o sei e tutti rigorosamente over 50. Servono forze nuove».

L’ampio servizio sul quotidiano La Provincia in edicola domenica 14 settembre.

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