Husky da adottare dopo l’incidente del padrone morto in montagna. Tante le richieste

Molte le telefonate arrivate due in particolare da Ballabio

Sono fioccate le telefonate, al cellulare di Lucian, il figlio di Michele Buga, che da queste stesse colonne l’altro ieri, aveva invitato gli interessati ad adottare gli stupendi siberian husky, Timon e Garry, del padre defunto e che i famigliari non possono tenere, almeno non nel modo adatto a cani di questo tipo, che in appartamento vivrebbero male.

«Sono arrivate parecchie chiamate, oggi (ieri, per chi legge, nda), e, due, in particolare, dalla zona di Ballabio, dove risiedeva papà, da parte di persone molto per bene, che conosciamo e che hanno già cani husky - dice Lucian Buga -, per cui siamo fiduciosi sul fatto che Timon e Garry possano trovare una buona casa dove rimanere ancora per tanti anni».

Il che sarebbe il massimo per questi due cagnoloni ancora giovanissimi: Timon, ha solo tre anni e Garry uno soltanto.

Sono molto ben tenuti, microchippati, vaccinati, sterilizzati (almeno Timon), e, è una certezza, con tanta voglia di tirar slitte per il resto dei loro giorni.

Certamente, restare in un appartamento di città, pur se con i famigliari del loro amato padrone, non sarebbe il massimo,per loro, in quanto inizierebbero a scalpitare e ad ululare come fanno, essendo cani imparentati con la specie lupo.

«Domani (oggi, nda), saliremo a Madesimo a prenderli, alla caserma della Guardia di finanza dove sono alloggiati - dice Lucian -, e poi li porteremo a Ballabio, in casa di papà. Resteremo lì alcuni giorni in modo da poter incontrare con calma le due persone del posto che si sono offerte per adottarli e che, secondo noi, potrebbero essere le più adatte a tenerli, sia perché conoscono bene questa specie sia perché sono di Ballabio, che era il paese di papà».

Papà che ieri alle 15.30, la ex moglie Simona, i figli, Luana, Iunona e Lucian, famigliari e conoscenti che vivono in Italia, hanno salutato,in forma privata con una cerimonia intima allestita nella sala del commiato delle onoranze funebri Sof, di Sondrio, prima della cremazione. Questa mattina, infatti, Michele Buga, 60 anni, romeno, ma di stanza in Valsassina, travolto da una valanga martedì, sul sentiero per l’Emet, a Madesimo, verrà cremato ad Albosaggia e poi le ceneri tumulate in una celletta dal cimitero di Ballabio.

In questo paese, dove viveva da vent’anni, in mezzo alle amate montagne, riposerà lo sfortunato trekker, ciclista, sportivo, matematico di formazione.

E secondo i famigliari, sarebbe bello che sempre lì restassero anche i cani che era tornato a cercare, martedì, all’Emet, dopo averli persi nella bufera, nel tardo pomeriggio di sabato.

Lì sono sopravvissuti tre giorni fino a quando, non senza difficoltà, sono stati portati in salvo dai finanzieri del Soccorso alpino di Madesimo.

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