Fera di Usei, poche proteste
Quattromila gli spettatori

Gli animalisti contestavano gli esemplari in gabbia e i cacciatori. Gli organizzatori: «Li ignoriamo, restiamo un riferimento per il settore»

Una decina di uomini della Digos e poi i carabinieri di Asso e la polizia locale di Canzo. Grande spiegamento di forze dell’ordine per la 57^ edizione della “Fera di Usei”, il tutto per controllare una ventina di animalisti presenti dalla mattina presto presenti davanti al cancello del Parco Barni dove si teneva la gara per gli uccelli da richiamo.

La loro protesta si è svolta a suon di slogan contro glianimali rimanendo comunque nei limiti.

Sono attorno ai quattromila i visitatori dell’evento canzese: numeri non da record in linea comunque con gli ultimi anni. «Siamo molto soddisfatti della bella giornata di sole e delle presenze, non ci sono più i numeri di dieci anni fa ma in genere sono dimezzati i cacciatori in Italia, eravamo due milioni ora siamo settecentomila» spiega il presidente di Federcaccia Canzo Alberto Rizzi.

E aggiunge: «Avere quattromila ingressi circa in un giorno è davvero un bel risultato. Siamo una delle poche fiere che hanno voluto rimanere sempre uguali nel corso degli anni: è un evento prettamente venatorio, in altri paesi hanno cambiato offerta scoprendo poi di non aver aggiunto nulla. Tutto comunque si è svolto senza particolari problemi».

Tranne la presenza degli animalisti che hanno contestato parecchio l’evento: «Noi li ignoriamo, non ci interessa la loro protesta, andiamo avanti per la nostra strada – spiega Rizzi -. Accompagnati dai carabinieri hanno fatto anche un giro all’interno, due persone, per fare i loro controlli. Le verifiche però le svolge l’Asl e il delegato era già passato in mattinata trovando tutto in ordine. Non ci interessano le loro valutazioni».

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