È morto Ratzinger, papa emerito per dieci anni. Benedetto XVI aveva lasciato nel 2013

La comunicazione ufficiale della Santa Sede alle 10.42: «È deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano».

È morto questa mattina il papa emerito Benedetto XVI. Joseph Aloisius Ratzinger (Marktl, 16 aprile 1927) era stato il 265º papa della Chiesa cattolica.

Eletto papa nel 2005 (raccogliendo quindi l’eredità spirituale di Giovanni Paolo II), nel concistoro ordinario dell’11 febbraio 2013 aveva annunciato la sua rinuncia «al ministero di vescovo di Roma, successore di san Pietro»: da quel momento il suo titolo è diventato sommo pontefice emerito o papa emerito.

Al soglio pontificio gli è succeduto papa Francesco, eletto al quinto scrutinio il 13 marzo 2013 durante il conclave tenutosi nello stesso anno.

Quest’oggi, alle 10.42, la comunicazione della Santa Sede. «Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano». Lo dichiara il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.«Non appena possibile seguiranno ulteriori informazioni».

Dall’Ansa:

E’ stato soprattutto un fine teologo Joseph Ratzinger, che il 19 aprile del 2005 fu eletto Papa e scelse il nome di Benedetto XVI. Arrivava da una famiglia comune, con il papà poliziotto e la mamma cuoca, la quale ben presto però lasciò il lavoro per dedicarsi alla famiglia. Ratzinger era nato a Marktl am Inn, nel cuore della cattolicissima Baviera, il 16 aprile del 1927.

Raffinato teologo, grande studioso, uomo timido, sembrava non essere destinato ad un ruolo di guida di tale portata. Ma invece fin dai tempi della Congregazione per la Dottrina della Fede era divenuto uno dei cardinali punto di riferimento per tutta la Chiesa nel mondo. Chiunque lo ha conosciuto da vicino riferisce di una grande capacità di ascolto che ha mantenuto anche negli anni susseguenti alla rinuncia, con il Monastero Mater Ecclesiae divenuto un un punto di riferimento per tutti coloro che erano alla ricerca di un consiglio, di una parola, una benedizione.

Maestro nel predicare in modo accessibile anche sui temi più complessi, in quasi otto anni di pontificato ha incontrato milioni di persone, ha compiuto decine di viaggi internazionali e in Italia, ha scritto diverse encicliche mettendo al centro l’amore e la speranza. Ha rilanciato e rinnovato la dottrina sociale della Chiesa, rendendola più aderente ai tempi difficili del mondo, tra globalizzazione e crescere delle povertà, relativismo e imperversare dell’effimero.

Resteranno nella storia della Chiesa le sue numerose pubblicazioni, a partire da «Gesù di Nazareth» in più volumi. Un ritratto per mostrare che la fede non è un elenco di proibizioni ma soprattutto un rapporto di amicizia con Dio.

Benedetto XVI, nel corso del suo pontificato, ha posto i temi della povertà e dell’Africa, dei giovani, dell’ecumenismo e dell’annuncio della fede al mondo ormai secolarizzato. Per primo poi ha sollevato i tappeti mostrando la polvere che era stata accumulata sotto: è lui che ha voluto intraprendere la lotta contro la pedofilia nella Chiesa. Era ancora cardinale (ma di lì a pochi giorni sarebbe succeduto a Giovanni Paolo II sul soglio di Pietro) quando nel 2005, nelle meditazioni della Via Crucis al Colosseo, diceva senza tanti giri di parole: «Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui!».

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