«Caos Tasi, rinviate il pagamento»

Sindacati e Caaf chiedono di posticipare di un mese, al 16 luglio, la scadenza per i 20 Comuni lecchesi

Circa 40mila le famiglie interessate sul Lario. Rispetto all’anno scorso costerà tra il 12 e il 60% in più

Sono oltre 40mila le famiglie lecchesi in pista per riuscire a pagare l’acconto della Tasi entro il termine fissato – per la stragrande maggioranza si parla del 16 giugno –, con il rischio di subire l’ennesima mazzata e dovendo ringraziare per questo chi, sventolando la bandiera dell’eliminazione dell’Imu, ha riservato ai contribuenti l’introduzione di una tassa che rischia di pesare anche più dell’imposta sulla casa.

La Tassa per i servizi indivisibili, infatti, secondo i calcoli effettuati dalla Banca d’Italia, potrebbe incidere (con l’altra tassa sulla casa, la Tari, che riguarda invece i rifiuti) sui bilanci familiari in modo anche più consistente rispetto a quanto i cittadini hanno pagato lo scorso anno. L’aumento è stimato tra il 12 e il 60%, a seconda dell’aliquota che il Comune abbia deciso di applicare.

Insomma, col fiato in gola per pagare in tempo rivolgendosi ai Caaf oberati di richieste, sempre che si sappia che il pagamento può essere soggetto ad “autoliquidazione”, nel senso che al domicilio dei contribuenti non arriverà nessun tipo di comunicazione o bollettino, salvo che l’ente locale non abbia disposto diversamente.

Quindi, copia del regolamento Tasi alla mano, i cittadini dovranno rivolgersi al proprio commercialista o ai Caaf per chiedere il calcolo dell’imposta da versare, sperando tra l’altro di trovare posto, perché con questa mole di lavoro da svolgere, i centri di assistenza fiscale di Cgil, Cisl, Uil e Acli verranno presi d’assalto, a causa del consistente rischio di non ottenere un appuntamento in tempo utile e slittare a dopo il 16 giugno, con la probabile beffa di dover pure pagare una sanzione per il ritardato pagamento.

Non si applichi la mora

Il caos è dunque dietro l’angolo e proprio per questo le segreterie sindacali e i Caaf stanno preparando una lettera unitaria da inviare ai venti Comuni lecchesi che hanno ufficializzato l’applicazione della Tasi per chiedere loro di spostare il termine per il pagamento dell’acconto al 16 luglio o, in alternativa, di non applicare alcuna mora a chi non riuscisse a effettuare l’operazione in tempo utile.

Questa situazione, come detto, riguarda al momento (in base ai Comuni che hanno comunicato la loro delibera Tasi) una porzione limitata dei paesi lecchesi, anche se si parla di una quota consistente di famiglie, circa 40mila disseminate tra Bellano, Ballabio, Casatenovo, Cassago, Castello, Cernusco, Cremeno, Lecco, Lierna, Malgrate, Missaglia, Merate, Nibionno, Oliveto, Osnago, Paderno, Perledo, Robbiate, Suello e Valmadrera.

Altri dieci Comuni (Barzago, Calolzio, Carenno, Costa Masnaga ,Crandola, Dervio, Galbiate, Garlate, Lomagna e Pescate), invece, hanno deciso di non far pagare la tassa sui servizi indivisibili. Per tutti quelli che non hanno deliberato, invece, il problema “slitta” a settembre, in base a quanto comunicato con nota ufficiale nei giorni scorsi dal Ministero delle Finanze.

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