Bulciago, sulla morte di Vik
altro tassello verso la verità

A piccoli, lenti passi verso la verità: da ieri ha un volto l'uomo che filmò l'attivista per i diritti civili Vittorio Arrigoni, 36 anni, poco prima dell'assassinio, avvenuto tra il 14 e il 15 aprile scorsi a Gaza City.

BULCIAGO - A piccoli, lenti passi verso la verità: da ieri ha un volto l'uomo che filmò l'attivista per i diritti civili Vittorio Arrigoni, 36 anni, poco prima dell'assassinio, avvenuto tra il 14 e il 15 aprile scorsi a Gaza City. Davanti alla corte militare è ripreso il processo ai quattro imputati per il sequestro e l'omicidio del giovane (figlio del sindaco Egidia Beretta e di Ettore Arrigoni, morto anch'egli nei giorni scorsi, sconfitto dal male contro cui si stava da mesi battendo): l'udienza di ieri - l'ottava - è stata ancora una volta breve. Ha aggiunto un solo, drammatico tassello: Tamer Hasasnah, uno dei quattro alla sbarra, ha dichiarato di essere l'autore della registrazione in cui - come si ricorderà - Arrigoni compariva con gli occhi bendati, il volto tumefatto, il capo ciondolante sorretto per i capelli da una mano ignota; un video terrificante, che dettava un ultimatum mai rispettato. L'ammissione da parte dell'imputato è stata provocata dall'iniziativa della pubblica accusa di riportare in aula l'hard disk e il cd sui quali il filmato era stato rinvenuto di recente.

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